Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Tragedia sulla A2 tra Cosenza e Altilia: operaio 52enne muore travolto da una lancia

Provincia

Tragedia sulla A2 tra Cosenza e Altilia: operaio 52enne muore travolto da una lancia

Pubblicato

il

sanitari 118

COSENZA – Tragedia sulla A2 Autostrada del Mediterraneo, nel Cosentino, dove questa mattina è morto un operaio, Salvatore Cugnetto, 55 anni, mentre stava eseguendo dei lavori sull’arteria autostradale. L’uomo era impegnato in attività di idrodemolizione in un cantiere lungo un tratto dell’arteria autostradale dove sono in corso i lavori di risanamento strutturale e miglioramento sismico del viadotto “Friddizza”.

Al momento dell’accaduto, il lavoratore, per cause in corso di accertamento, è stato colpito dal getto d’acqua. Anas, che ha espresso profondo cordoglio alla famiglia del lavoratore deceduto ha avviato, insieme all’appaltatore, ogni verifica volta a chiarire la dinamica dell’incidente e fornire ogni supporto alle autorità competenti.

Tragedia sulla A2: morto mentre eseguiva un’attività di idrodemolizione

A denunciare l’ennesima morte bianca Simone Celebre, Segretario Generale Filla Cgil Calabria. «La strage sui posti di lavoro continua in modo inaccettabile. Ancora una volta, si piange la perdita di un padre di famiglia, vittima di un incidente mortale mentre svolgeva il proprio lavoro. È insopportabile dover assistere al sangue innocente versato sui luoghi di lavoro, e il nostro dolore si trasforma in rabbia e richiesta di giustizia. Oggi, al km 266 dell’Autostrada del Mediterraneo, tra gli svincoli di Cosenza e Altilia, è morto Salvatore Cugnetto, 55 anni, originario di Lamezia Terme, un lavoratore impegnato nell’attività di idrodemolizione. Le prime notizie indicano che una lancia si è liberata durante le operazioni, colpendolo in pieno al torace. Nonostante l’intervento tempestivo dei sanitari, non è stato possibile salvarlo».

“Nessun lavoratore dovrebbe perdere la vita per il proprio lavoro”

«A Salvatore e alla sua famiglia esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e vicinanza. Questa ennesima tragedia – precisa il sindacalista – conferma che il settore dell’edilizia resta il più esposto agli incidenti mortali. La nostra condanna è ferma: nessun lavoratore dovrebbe perdere la vita per il proprio lavoro, nessun figlio dovrebbe piangere il proprio padre per motivi che si possono e si devono prevenire. La responsabilità di questa strage ricade su tutti: imprese, istituzioni e politica. È ora di agire con decisione, di investire realmente in sicurezza, di rafforzare la formazione e di garantire controlli rigorosi. Non possiamo più tollerare che silenzi, ricatti e la paura di perdere il posto di lavoro compromettano la vita di chi lavora».

Ambulanza

Sia fatta subito luce sull’ennesima morte innocente

«Nell’auspicare che sia fatta piena luce su quest’ennesima morte innocente, chiediamo l’istituzione, a livello nazionale, di una procura dedicata esclusivamente agli infortuni mortali sul lavoro, affinché ci sia piena luce su ogni tragedia e si faccia giustizia. La Fillea CGIL non si fermerà finché questa strage non si fermerà. La sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere una priorità inalienabile di tutte le istituzioni e di tutte le parti sociali. La vita di un lavoratore vale più di ogni profitto”.

Occhiuto “in un Paese civile non si può morire di lavoro”

«Esprimo il mio cordoglio della Giunta della Regione Calabria e la più sentita vicinanza ai familiari e ai colleghi dell’operaio tragicamente deceduto oggi mentre era al lavoro sull’autostrada, tra gli svincoli di Altilia e Rogliano”. Così in una nota Roberto Occhiuto Presidente della regione dopo aver appreso dell’ennesimo dramma sul lavoro.

«Questa ennesima tragedia ripropone in modo drammatico il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il mio governo regionale sta affrontando questa emergenza con urgenza e con il massimo senso di responsabilità, lavorando in sinergia con i sindacati e con le organizzazioni datoriali. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la prevenzione, aumentare i controlli e garantire condizioni di lavoro sicure per tutti. Non si può e non si deve morire di lavoro. È inaccettabile e indegno di un Paese civile”.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA