TORANO CASTELLO (CS) – Valentino Adimari racconta la vicenda con un video su Facebook, dipendente del Ministero della Difesa ed ex consigliere comunale. Al centro della storia c’è suo figlio, un bambino disabile che necessita di terapie intensive e quotidiane presso centri specializzati, in particolare a Corigliano-Rossano. Un bisogno certificato dall’ASP di Cosenza e dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, per il quale fino a poche settimane fa, il Comune di Torano Castello garantiva un servizio di trasporto sociale, ridotto nel tempo ma essenziale per consentire al piccolo di ricevere le cure necessarie.
“Tutto è cambiato – racconta Adimari nel suo video – il 12 maggio scorso, il giorno dopo la pubblicazione di un post critico su Facebook rivolto all’amministrazione comunale, su una delibera”. Il giorno dopo, la comunicazione: il servizio di trasporto veniva sospeso “per mancanza di un seggiolino omologato” nell’auto adibita al servizio.
Una coincidenza difficile da ignorare
Il padre spiega che il servizio era stato fornito regolarmente per due anni senza che nessuno sollevasse alcuna obiezione sul seggiolino. Adimari ha immediatamente offerto di fornire lui stesso il dispositivo mancante, ma la sua proposta è rimasta senza risposta. Da allora, il servizio non è mai stato ripristinato. Una denuncia finita al Garante Regionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, Ernesto Siclari, e del Ministero per le Disabilità guidato da Alessandra Locatelli. Proprio il Ministero è intervenuto formalmente il 3 giugno, sollecitando il Comune a trovare “soluzioni idonee” per garantire al bambino il diritto alla continuità terapeutica. Nella PEC inviata al Comune, si riconosce la necessità di rispettare le norme del Codice della Strada, ma si chiede anche una risposta concreta che tuteli i diritti fondamentali del minore.
“Chi se la prende con un bambino disabile per un post del padre è un codardo ed un vigliacco” dice Adimari che nel frattempo ha presentato un esposto ai Carabinieri, parlando di ‘discriminazione e violazione di norme costituzionali e internazionali’. Nel suo racconto, questa sospensione appare come una vera e propria ritorsione politica, un gesto che finisce per penalizzare un bambino già fragile.

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