COSENZA –  Sono stati scanditi ad alta voce i nomi dei 31 suicidi, morti nelle carceri italiane, in questo primo scorcio del 2024. Stiamo parlando del presidio in occasione della mobilitazione nazionale promossa dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali che a Cosenza si è svolta davanti al Tribunale Bruzio. “Un fenomeno allarmante su tutto il territorio nazionale in egual misura”, ha sottolineato il Garante regionale dei diritti delle persone detenute, Luca Muglia. Quello che fa più impressione è la percentuale elevatissima, di suicidi, nei primi sei mesi di detenzione e negli ultimi sei mesi.  “Questo significa – ha proseguito sempre il Garante regionale dei diritti delle persone detenute –  che sono persone vulnerabili che non reggono la prima detenzione quasi sempre per altro per pene che non superano i quattro anni oppure di persone all’uscita dal carcere. Quindi detenuti dimittendi che non hanno un percorso di reinserimento e di socializzazione all’esterno”.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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