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Stipendi non pagati: i dipendenti di ‘Presila Cosentina SpA’ in stato d’agitazione

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Stipendi non pagati: i dipendenti di ‘Presila Cosentina SpA’ in stato d’agitazione

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presila cosentina spa

ROGLIANO (CS) – “I dipendenti della Presila Cosentina S.p.A. hanno proclamato lo stato di agitazione a causa del mancato pagamento dello stipendio di novembre, della tredicesima mensilità e dello stipendio di dicembre; situazione che sta generando un insostenibile disagio economico per i lavoratori e le loro famiglie”. Ad annunciarlo è Giovanni Villella, segretario UIL Trasporti Cosenza.

“Questa crisi colpisce duramente un territorio come quello della Presila, dove l’azienda rappresenta un pilastro fondamentale per il sostentamento delle famiglie e per l’economia locale. Nonostante ciò, i Comuni soci (Altilia, Belsito. Bianchi, Carpanzano, Colosimi, Figline Vegliaturo, Grimaldi, Malito, Mangone, Marzi, Paterno Calabro, Panettieri, Parenti, Pedivigliano, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano, Scigliano) oggi si sono completamente disinteressati della gravissima situazione in cui versano i lavoratori”.

“Nonostante ripetute richieste e sollecitazioni, l’azienda non ha fornito risposte chiaretempistiche certe sul pagamento degli stipendi arretrati, lasciando i lavoratori privi di qualsivoglia forma di sostentamento per il presente e di certezza sul proprio futuro. La mancata presa di posizione dei Comuni soci rappresenta un’ulteriore dimostrazione di irresponsabilità e abbandono verso chi, con il proprio impegno, quotidianamente manda avanti un servizio essenziale per la comunità”.

“La richiesta dello stato di agitazione – prosegue il sindacalista – punta ad ottenere immediatamente il pagamento degli stipendi di novembre e dicembre, oltre alla tredicesima mensilità, nonché garanzie sul rispetto delle scadenze salariali future. Abbiamo manifestato da tempo la necessità di un incontro urgente con i vertici aziendali e i comuni soci per affrontare la delicata questione e definire tempestivamente soluzioni concrete. Questa vertenza, non può essere ignorata dalle stesse amministrazioni che avrebbero il dovere di tutelare questi posti di lavoro e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori. Il silenzio delle istituzioni è inaccettabile e rappresenta un grave tradimento per queste persone”.

“Facciamo appello alle istituzioni tutte, oltre che alla cittadinanza, affinché si adoperino, ognuno attraverso il proprio ruolo a risolvere immediatamente il problema, anticipando da subito che in caso contrario utilizzeremo tutte le forme necessarie per tutelare questi padri e madri di famiglia che da qualche mese non riescono a portare a casa i frutti del loro prezioso lavoro”. 

 

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