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Stabilizzazione TIS: sindaci provincia di Cosenza «fondi insufficienti dalla Regione». Chiesto un tavolo tecnico

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Stabilizzazione TIS: sindaci provincia di Cosenza «fondi insufficienti dalla Regione». Chiesto un tavolo tecnico

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assemblea sindaci cosenza TIS 01

COSENZA – L’incontro al Comune di Cosenza è stato presieduto dal primo cittadino Franz Caruso, ed hanno partecipato gli stessi lavoratori precari, i consiglieri regionali ed i rappresentanti dei Sindacati. Assenti i parlamentari calabresi che, invitati, hanno deciso di non partecipare, evidentemente non interessati al futuro di 4.000 famiglie calabresi. Nessuno, infatti, ad eccezione dell’on. Anna Lauro Orrico, ha fatto pervenire una dichiarazione o una motivazione alla loro ingiustificabile assenza.

Sì alla stabilizzazione ma i Comuni devono avere le condizioni per farlo

“Abbiamo a cuore la problematica – hanno affermato i sindaci – e riteniamo che tutti i tirocinanti calabresi, ai quali riconosciamo l’importanza del lavoro che svolgono per i nostri Enti ed a servizio delle nostre comunità, debbano avere garantito un futuro lavorativo dignitoso e certo. La nostra volontà è, dunque, quella di stabilizzarli ma i Comuni devono essere messi nella condizione di farlo a tutela degli stessi lavoratori e a favore delle popolazioni amministrate”.

Per i sindaci, la vertenza TIS, oggi più che mai – a pochi giorni dal limite imposto dalla Regione Calabria ai Comuni per la stabilizzazione, riveste carattere di urgenza che desta non poche preoccupazioni. Questo perchè il percorso risolutivo tracciato dalla Regione non appare attuabile in quanto l’ente regionale, è evidente, intende chiudere questo bacino di precariato, di cui ha la responsabilità, addossando sui Comuni l’onere della stabilizzazione con risorse inadeguate e insufficienti e, soprattutto, senza garanzia della loro storicizzazione.

assemblea sindaci cosenza TIS 02

Le risorse della Regione non sono sufficienti

La Regione Calabria, infatti, assegna a ciascuna Municipalità risorse una tantum pari a 54 mila euro che non sono assolutamente sufficienti a coprire i costi di stabilizzazione e di mantenimento in servizio dei TIS. Dal 2029 gli stessi saranno, quindi, a totale carico del bilancio dei Comuni, che non potranno sostenere tale onere in quanto le piante organiche non consentono un simile processo se non attraverso una norma che vada in deroga ai piani assunzionali e del fabbisogno.

Prorogare la scadenza del 31 luglio

Dalla riunione è emersa la decisione unanime di chiedere alla Regione Calabria di superare la perentoria scadenza del 31 luglio come termine ultimo per poter procedere alla formalizzazione della volontà di stabilizzazione. Gli stessi Comuni, si ribadisce, non sono nelle condizioni di poter adottare atti in tal senso per l’assenza di atti formali, da parte della Regione Calabria, che indichino la copertura finanziaria e per l’assenza di deroghe ai vincoli assunzionali degli Enti comunali. Parimenti dall’incontro è scaturita la necessità di richiedere alla Regione Calabria e al Governo l’istituzione di un tavolo tecnico che veda partecipi e protagonisti i Sindaci, esautorati sino ad ora nel percorso decisionale intrapreso in merito alla stabilizzazione dei TIS, insieme alla deputazione regionale ed alle le sigle sindacali. Un tavolo tecnico necessario per evidenziare ed analizzare nel merito le problematiche del percorso di risoluzione della vertenza TIS al fine di individuare misure correttive e per chiedere al Governo del Paese la garanzia della storicizzazione delle risorse ed un loro incremento.

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