Provincia
Spezzano Albanese, la minoranza tuona contro il sindaco: «Per Nociti il dissenso va stroncato»
 
																								
												
												
											SPEZZANO ALBANESE (CS) – I consiglieri di minoranza del comune cosentino tuonano a gran voce contro il sindaco Ferdinando Nociti per via di “uno spettacolo indegno che suscita ribrezzo e disgusto”. Il riferimento è ai fatti che si sono svolti nel corso della presentazione della nascita della nuova Pro Loco cittadina. Il gruppo consiliare ha raccolto lo sfogo di un cittadino e si fa portavoce della vicenda gridando “Giù le mani dai cittadini”.
Secondo il racconto, evidenziato in una nota, “un cittadino ha osato esercitare il suo sacrosanto diritto di parola, sollevando dubbi legittimi sulla nascita di una Pro Loco creata di nascosto, senza alcuna partecipazione della comunità, presentata già impacchettata con tutti gli incarichi decisi a tavolino da pochi” e mentre questo interloquiva con la presidente “il sindaco Nociti interveniva con arroganza sprezzante, non permettendo che il cittadino rispondesse alla domanda della Presidente, ma interrompendo il dialogo e ordinando al cittadino: ‘vatti a sedere’“.
Spezzano Albanese, un cittadino trattato dal sindaco come un “nemico da zittire”. La denuncia della minoranza
Il cittadino non ci sta, racconta la minoranza e replica: “Non sei tu il rappresentante della Pro Loco, sto rispondendo alla Presidente. Chi sei tu per zittirmi?”. A queste parole il sindaco avrebbe detto: “questa è casa mia”, in riferimento al fatto che la riunione si stesse svolgendo nella sala consiliare.
“Una frase di una gravità inaudita – specifica il gruppo consiliare di minoranza – che svela l’idea feudale di democrazia di chi, evidentemente, ritiene di essere il padrone e non un servitore delle istituzioni“. Un comportamento “autoritario – tuona ancora il gruppo – che rivela tutta la sua concezione del potere: considerare le istituzioni come un suo regno privato”.
Secondo il racconto fatto dalla minoranza la questione non si sarebbe esaurita: “Al cittadino è stato spento il microfono, qualcuno ha persino provato a trascinarlo fuori, mentre assessori e sodali del sindaco urlavano di cacciarlo via, come se fosse un intruso e non un legittimo portatore di idee. Ma il cittadino non si è piegato, ha continuato con coraggio a esprimere le sue opinioni per rispondere alla domanda della Presidente”.
“Il cittadino non aveva rivolto nessun attacco personale – chiarisce il gruppo consiliare – Eppure è stato trattato come un nemico da zittire. Perché? Perché nel feudo di Nociti il dissenso va stroncato. Il silenzio e l’obbedienza si premiano, la voce libera si schiaccia”.
Motivi questi che hanno spinto la minoranza ad una denuncia pubblica contro il sindaco esprimendo solidarità nei confronti del cittadino oltre che gratitudine perchè “ci ha ricordato – conclude l’opposizione – che una comunità cresce solo nella libertà, non chinando la testa, non accettando di essere sudditi”. 
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social