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Spataro interroga il Comune su immobili e concessioni e diventa uno scontro di fuoco con il sindaco

Area Urbana

Spataro interroga il Comune su immobili e concessioni e diventa uno scontro di fuoco con il sindaco

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Spataro Caruso

COSENZA – Volano stracci in consiglio Comunale, con il consigliere d’opposizione Michelangelo Spataro che ha accusato duramente il sindaco di Cosenza Franz Caruso. Tutto parte da un’interrogazione presentata proprio dal consigliere comunale sugli immobili morosi del Comune di Cosenza e le relative concessioni. Si è finito in accuse e controaccuse, annunci di presentazione di querele, concessioni di immobili  chiacchierate e gestioni “regalate”.

Spataro, nel suo intervento in consiglio comunale, ha evidenziato che «la questione del patrimonio comunale si protrae da più tempo. Già nel 2022 l’amministrazione comunale annunciò di aver nominato una commissione per capire meglio quelle che erano le concessioni, a chi erano state affidate e qual era la situazione relativa ai pagamenti. Siamo arrivati al 2025 e solo da pochi mesi c’è qualche situazione in campo, ovvero tre professionisti che stanno lavorando affinché si possa avere un quadro chiaro».

“Tirato in ballo il mio nome e quello di mio figlio”

Poi l’attacco diretto al Sindaco Caruso “intervengo anche su questo perchè in una conferenza stampa indetta del sindaco Caruso dove doveva dare spiegazioni su un concorso, è stato tirato in ballo il mio nome, rispetto ad una pseudo concessione che avrei intestato, con interesse particolare, su mio figlio. In quella conferenza stampa, si diceva che questa struttura aveva un canone amorale e una morosità alta, caro Sindaco delle due una. Si tratta di una società che è subentrata da sei anni e quei 9mila euro, rispetto alle enormi morosità che ci sono all’interno dell’Amministrazione, sono una bazzecole».

Consiglio Comunale Cosenza

“Ha dirottato l’attenzione su altro mal consigliato. Caduta di stile”

«Voglio essere chiaro  – ha aggiunto Spataro – rispetto anche a quello che ha detto durante quella conferenza stampa, evidentemente mal consigliato da qualcuno e per me è stata una caduta di stile. Doveva parlare di una lettera firmata da me insieme ad altre 9 persone ed ha dirottato l’attenzione su altro. Mio figlio ha mandato una Pec intestata a lei dove richiedeva di conoscere l’ammontare della morosità e chiedeva di fornire la presenza di un eventuale contratto a suo nome. Da maggio, sono passati 4 mesi, mio figlio non ha avuto nessuna risposta a quella e-mail. La stessa missiva è stata inviata al dirigente del patrimonio e non ha risposto. Allora due cose: o questa morosità non esiste ed è una bugia che ha voluto raccontare in conferenza stampa alla città di Cosenza o esiste e non l’avete voluta comunicare. Stendiamo un velo pietoso per una situazione che va avanti da dicembre dello scorso anno».

“Avete letteralmente regalato alcuni immobili”

Spataro fa poi riferimento all’assegnazione di immobile a suo dire regalati e in particolare di uno (molto chiacchierato), quello relativa al Polo Sanitario. E spiega «Il fatto strano è che il 3 dicembre si chiede il rilascio di questo immobile rispetto ad altri immobili che avete letteralmente regalato, come il Polo Sanitario di Sant’Ippolito. Un’avvocato si basa sulle prove certe e quando si fanno delle accuse devono essere fondate. Lei, rispetto ad una lettera firmata da 9 persone, dove si parlava di opportunità sui vincitori di un concorso, ha buttato il nome mio e di mio figlio che non c’entravano nulla. Mi meraviglio anche di Mazzuca (Presidente del consiglio comunale) che le è stato affianco».

“Dove sono tutte le situazioni che abbiamo segnalato?”

«C’è un unico contratto di questa società è del 1992 e mio figlio aveva 9 anni. Non esistono altri contratti e altre situazioni. I canoni sono stati adeguati per come la legge prescrive in quel contratto, ci sono i versamenti alla ragioneria. Ha accusato di una cosa che non era esistente per la società. Io ho fatto l’Assessore al Patrimonio e le pare che potevo mettere in atto situazione anomale. Quelli che l’hanno consigliato vanno tolti immediatamente dal suo staff se l’hanno consigliato. Allora voglio sapere dove sono tutte le situazioni che abbiamo segnalato? Non ha mai ritenuto di venire in Commissione a spiegare la situazione».

La replica di Caruso “falsità. Usa interrogazione per cose personali”

Il sindaco ha replicato a Spataro «non pensavo di chiedere la parola per parlare di un fatto personale. Non posso sottacere ad un aspetto che ha riguardato questa interrogazione, utilizzata dal consigliere proponente per violare una regola. L’interrogazione non conteneva affatto un aspetto del tutto personale che ha caratterizzato una sua conferenza stampa, avvenuta dopo la mia».

“Aspettavo una querela. Mai parlato di suo figlio”

«Capisco – prosegue Caruso nella sua replica – che non abbia avuto lo stesso risalto rispetto alla mia e che quindi ora ha bisogno di una platea come quella del consiglio comunale per ritornare su un argomento che ha colorito di tante falsità e che aveva riproposto nella sua conferenza stampa. Mi duole assai apprendere adesso il fatto che non abbia presentato una querela. Anzi, ero ansioso e auspicavo che la presentasse. Ero ansioso per poter vedere dove si appigliava per individuare quegli elementi fattuali violativi di una norma penale che potevano caratterizzare negativamente il mi dire. Io ho sempre parlato con documenti alla mano ed ho parlato di fatti che lei ha mistificato con argomenti che non riguardavano affatto un contratto con suo figlio, né tantomeno una morosità di suo figlio nei confronti dell’Amministrazione comunale». Sul punto nella replica Spataro ha evidenziato che la querela c’è ed è stata presentata.

Canone di Villa della serenità amorale

«Lo ripeto, io nella conferenza stampa non ho mai parlato l’aspetto della gestione di un canone che ribadisco essere “amorale” di Villa della Serenità, che è un patrimonio del Comune, intestata a suo figlio. Non l’ho detto e mai l’avrei potuto dire avendo il contratto sotto mano. Ma ho detto che l’associazione che gestiva quella villa compariva, nella compagine sociale, il nome suo figlio». Anche qui, nella replica Spataro evidenzia che il nome del figlio non è presente nella compagine societaria.

«Io avevo parlato in modo generico della gestione degli immobili del comune affidati per anni a persone vicine all’Amministrazione comunale dell’epoca. Usare oggi un’interrogazione che riguardava le morosità del comune per parlare di qualcosa che è stato oggetto di una sua conferenza stampa mi sembra una forzatura e mi spiace aver dovuto affrontare. Nessuna caduta di stile nel mio comportamento. Con la presenza di un solo dirigente e un addetto al Patrimonio, abbiamo messo in campo tutta una serie di iniziative volte a recuperare quei crediti che hanno portato ad un’esposizione super milionaria dei debitoria sia nella gestione degli immobili nei confronti dell’Ente, anche quelli sportivi che voi per 10 anni non avete fatto. Il credito del Comune è cresciuto a dismisura».

Non abbiamo regalato immobili a nessuno

«Immobili non ne abbiamo regalato a nessuno, anzi molti di questi erano occupati da soggetti che avevano addirittura le chiavi e tenevano chiuse strutture pubbliche forti di un rapporto con amministratori. Abbiamo recuperato questi immobili anche abbandonati e destinati a funzioni socio assistenziali, gestendo il patrimonio con il principio del buon padre di famiglia. Non abbiamo favorito nessun consigliere comunale, amici o familiari».

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