Ionio
Sicurezza sul lavoro, Landini a Villapiana denuncia «modello d’impresa del massimo ribasso e del profitto»
 
																								
												
												
											VILLAPIANA (CS) – La tragedia avvenuta oggi in Calabria, dove un operaio ha perso la vita in un cantiere, riporta con forza al centro del dibattito pubblico una questione ormai ineludibile: la sicurezza sul lavoro. A intervenire con parole chiare e dure è stato il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, impegnato a Villapiana, nel Cosentino, in una visita in occasione della campagna referendaria del sindacato su lavoro e cittadinanza.
“Siamo di fronte a un modello di fare impresa che va radicalmente cambiato – ha dichiarato Landini. – La logica del massimo ribasso, del profitto fine a sé stesso, sta uccidendo i lavoratori. Non si investe sulla qualità del lavoro, sulla prevenzione, sulla formazione e sui controlli. I numeri sono impietosi: nei primi mesi del 2025, le morti sul lavoro sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2024. Si continua a morire come si moriva decenni fa”.
Appalti e subappalti
Uno degli aspetti più critici evidenziati dal leader sindacale è quello degli appalti e subappalti, in cui si annida gran parte della fragilità del sistema. “La maggioranza degli infortuni riguarda lavoratori di piccole imprese in appalto. Per questo uno dei quesiti referendari promossi dalla CGIL chiede che le imprese committenti siano responsabili in solido di ciò che accade nei cantieri. Non è più tollerabile che chi non rispetta le norme continui a lavorare come se nulla fosse”.
 
L’attacco al Governo “non sta intervenendo dove necessario”
Landini ha puntato il dito anche contro la mancanza di azione politica: “Il governo non sta intervenendo dove è necessario: nella certificazione delle imprese, nel potenziamento degli ispettorati del lavoro e nella medicina preventiva. È tempo di introdurre strumenti più incisivi, come il reato di omicidio colposo in ambito lavorativo. In troppi casi non parliamo più di fatalità, ma di responsabilità precise”.
L’incontro con i lavoratori della 106
Eppure, esistono esempi virtuosi. Parlando ai lavoratori del terzo megalotto della Statale 106 a Villapiana, Landini ha sottolineato che è possibile fare impresa in modo diverso. “Qui le opere si stanno realizzando nel rispetto dei tempi, ma anche e soprattutto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. Si dimostra che superando la catena di appalti e subappalti si ottiene una qualità maggiore, per chi lavora e per le infrastrutture. È questo il modello che dobbiamo seguire”. Secondo il segretario della CGIL, la modernizzazione del Paese, soprattutto nel Mezzogiorno, passa attraverso investimenti pubblici e privati che mettano al centro le persone: “L’arretratezza infrastrutturale è uno dei problemi del Sud, ma la soluzione non può avvenire sacrificando la vita e la dignità dei lavoratori. Serve un cambio di rotta che garantisca sicurezza, legalità e qualità”.
 
Il referendum per “la libertà”
In merito al referendum dell’8 e 9 giugno “stiamo chiedendo di votare per affermare la libertà delle persone nel lavoro, limitare e contrastare la precarietà, dire basta alle morti sul lavoro, bloccare i licenziamenti senza giusta causa ed estendere la cittadinanza anche a quelle persone che da anni qui lavorano, pagano le tasse e rispettano le leggi”.
“Perché una persona – ha aggiunto il segretario generale della Cgil – non è libera se è precaria, se si ha un contratto a termine e si va in banca il mutuo o il prestito non lo danno. E i giovani stanno scappando dal nostro Paese proprio perché qui non sono molto spesso nella condizione di potersi costruire una famiglia, di poter vivere, di avere un futuro. Quindi, uno non è libero se non ha uno stipendio che gli permette di vivere con dignità, uno non è libero se addirittura si muore sul lavoro. E’ chiaro, quindi, che il centro dei referendum è proprio quello di dire basta a quelle leggi balorde che negli ultimi 25 anni sono state fatte e noi diciamo, in modo molto chiaro, sia da governi di destra che da governi di centro sinistra”.
Per Landini “è venuto il momento per tutti, Governo, Parlamento, di cambiare linea. Il fatto di chiedere alle persone di andare a votare significa non votare per questo o quel partito, ma significa esprimersi sui diritti delle persone che lavorano. L’8 e il 9 giugno, andando a votare, è come se ognuno di noi quel giorno, esercitando questo diritto diventasse un parlamentare, perché le leggi in un Paese le fa il Parlamento, noi ecco quel giorno siamo in grado di cancellare le leggi sbagliate che il Parlamento ha fatto sostanzialmente in questi anni. Siamo in grado finalmente di trasformare leggi balorde in leggi buone che tutelino chi tiene in piedi questo Paese, le persone cioè che, per vivere. hanno bisogno di lavorare”.
Le tappe di domani – 30 maggio
Ore 8:30 – Assemblea all’INPS di Cosenza;
Ore 9:30 – Incontro con i lavoratori Alfa Gomme, Piano Lago;
Ore 11:30 – Università Magna Graecia di Catanzaro: confronto con studenti e precari;
Ore 15:00 – Polistena: iniziativa con i sindaci dell’Area Metropolitana;
Ore 17:00 – Agrifest a Taurianova con i giovani della Legacoop;
Ore 18:00 – Incontro pubblico con Simone Gamberini, presidente nazionale Legacoop.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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