Calabria
Sì Cobas contro Occhiuto « 80 controllori negli ospedali? Siamo in un regime sanitario»
CATANZARO – Il Si Cobas Calabria intende replicare al presidente della Regione Calabria e Commissario ad Acta della sanità pubblica calabrese, Roberto Occhiuto. “Abbiamo letto oggi degli articoli dove parla del successo di Sanibook. Ricordiamo che il Si Cobas Calabria ha diffidato questo strumento feroce e pericoloso per tutti coloro che lavorano negli ospedali calabresi. Ora tira fuori i controllori, 80 persone pagate con i soldi dei calabresi per andare negli ospedali e controllare chi sta lavorando. Siamo in un regime sanitario, altro che fascismo, qui siamo all’assurdo”.
“Roberto Occhiuto con queste iniziative – scrivono i rappresentanti sindacali Roberto Laudini e Simone Scandale – vuole distrarre i calabresi dai veri problemi che attanagliano la nostra sanità. Da Commissario ad Acta ha disatteso tutti i buoni propositi detti in campagna elettorale, non ha riaperto nessun ospedale, non riesce ad impostare il lavoro con aziende ospedaliere e Asp provinciali. Ancora, ha portato i medici cubani e noi vorremmo sapere cosa c’è sotto in questa vicenda e per ultimo ha voluto a tutti i costi la ‘mangiatoia Dulbecco’. Mandare 80 persone negli ospedali calabresi vuol dire creare disagio a chi lavora tra mille difficoltà, per la carenza di personale e per i luoghi di lavoro a volte non proprio come dovrebbero essere”.
Per questi motivi il Si Cobas Calabria “diffida il presidente Occhiuto per queste sue scelte scellerate e invita tutta la popolazione a ribellarsi a questo regime di propaganda elettorale che in ogni momento lui esercita”.
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