Provincia
Scuole disuguali, meno della metà hanno la palestra. Cosenza tra le province più svantaggiate
 
																								
												
												
											COSENZA – “Chiediamo quindi al Governo di determinare in tempi rapidi i Lep sulla mensa e il tempo pieno alla scuola primaria, assicurando la gratuità del servizio mensa ai bambini in condizioni di povertà; di stabilire un piano di riforme strutturali e di investimenti strategici adeguati per garantirne l’adozione, agendo in tal modo sui divari territoriali che con l’autonomia differenziata rischiano di aggravarsi ulteriormente”, lo afferma Giorgia D’Errico, Direttrice Affari pubblici e Relazioni istituzionali di Save the Children Italia, che ha diffuso oggi il Rapporto “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre”, Meno della metà (il 46,4%) delle scuole statali primarie e secondarie (I o II grado), spiega il Rapporto, hanno una palestra.
L’analisi Save the Children e le province più svantaggiate
Dall’analisi di Save the Children sui 433 interventi del PNRR registrati sul ReGIS per costruire o riqualificare le palestre a scuola emerge che il 62,8% è stato avviato nelle regioni del Sud e Isole, a cui sono stati destinati il 52,7% dei fondi complessivi. In questo caso, la distribuzione tra le province delle risorse e dei progetti per la costruzione o riqualificazione delle palestre sembra favorire maggiormente quelle più svantaggiate: le province con una percentuale di scuole con la palestra inferiore o uguale al 30%, ovvero Messina, Reggio Emilia, Ferrara, Palermo, Crotone, Catanzaro, Cosenza, Catania e Vibo Valentia, hanno ricevuto circa 51 milioni 330 mila euro per 72 interventi, ovvero 3 progetti ogni 100 scuole. Dall’analisi di Save the Children emerge però, che “la distribuzione delle risorse del PNRR tra le province è disomogenea, nonostante tenda a raggiungere le province più deprivate.
Ad esempio, Crotone, dove la palestra è presente solo nel 26,8% delle scuole primarie e secondarie, è destinataria di 14 interventi (7,8 progetti ogni 100 scuole), mentre nella provincia di Palermo, dove è presente un numero maggiore di studenti e di scuole, sono solo 6 gli interventi avviati (1,1 ogni 100 scuole)”. In generale, i 433 interventi “sebbene rappresentino un passo importante per promuovere l’educazione motoria, sono insufficienti a ridurre i divari”. In Italia, un minorenne su tre (31,5%) che proviene da famiglie con scarse o insufficienti risorse economiche non pratica attività sportive e tra gli adolescenti di 15-16 anni il 16,2% rinuncia a fare sport perché troppo costoso .
“Dall’analisi degli interventi ad oggi avviati – afferma Raffaela Milano, Direttrice Ricerca di Save the Children Italia -, l‘obiettivo di riequilibrio sembra raggiunto solo parzialmente. È un campanello di allarme che deve spingere a realizzare al più presto un’analisi di impatto sulla povertà educativa di tutti gli investimenti della missione 4 del PNRR, dedicati all’istruzione. Nei territori più svantaggiati, è necessario integrare le risorse del PNRR con altri fondi disponibili, per garantire un’offerta di servizi educativi a tutti i minori”
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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