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Scandalo mascherine cinesi, chiesti 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario Domenico Arcuri

Italia

Scandalo mascherine cinesi, chiesti 1 anno e 4 mesi per l’ex commissario Domenico Arcuri

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ROMA – La Procura di Roma ha chiesto una condanna ad 1 anno e 4 mesi, nell’ambito di un processo svolto con il rito abbreviato, per l’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid (nominato dall’allora Premier Giuseppe Conte), Domenico Arcuri, nell‘indagine sulla maxi fornitura di mascherine dalla Cina commissionata nella prima fase dell’emergenza Covid-19. L’accusa è abuso d’ufficio. I PM hanno, inoltre, chiesto una decina di rinvii a giudizio per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario.

Gli imputati, secondo quanto emerge dal capo di imputazione, in “concorso” avrebbero sfruttato relazioni personali e occulte con Arcuri, ex commissario per l’emergenza sanitaria, ottenendo che quest’ultimo assicurasse ai partner dell’imprenditore Mario Benotti (poi deceduto, ndr) un’esclusiva in via di fatto nell’intermediazione delle forniture di maschere chirurgiche e dispositivi di protezione individuali”. I magistrati romani avevano messo sotto i riflettori gli affidamenti per un valore di 1,25 miliardi di euro per l’acquisto di oltre 800 milioni di mascherine, effettuate con l’intermediazione di alcune imprese italiane e importate dalla Cina, la cui commessa avvenne all’inizio della pandemia nel marzo del 2020.

Secondo i pubblici ministeri capitolini il funzionario pubblico nominato quattro anni fa da Giuseppe Conte, “nella qualità di commissario per l’emergenza sanitaria da Covid 19, dunque di pubblico ufficiale – si legge nel capo di imputazione – in concorso con Antonio Fabbrocini, rup (responsabile unico del procedimento, ndr) delle aggiudicazioni di forniture commesse dalla struttura commissariale e dunque anche lui pubblico ufficiale“, nonché in unione e concorso per mutuo accordo con Vincenzo Tommasi, “costituivano, intenzionalmente, in capo al Tommasi, con ciò abusando del loro ufficio, un’illecita posizione di vantaggio patrimoniale“. Accuse che gli avvocati di Arcuri hanno sempre respinto.

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