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Sanità a Cosenza, la rabbia di una figlia «ecco cosa ha dovuto subire mia madre a 84 anni»
COSENZA – Dai social la “rabbia incontenibile e la sofferenza” di una donna che racconta quanto accaduto alla sua mamma lo scorso 23 settembre arrivata in codice rosso al Pronto Soccorso di Cosenza, per uno scompenso cardiaco. A scrivere è Rita Palumbo che pubblica anche alcune foto spiegando “ecco cosa ha dovuto subire mia madre, 84 anni, in pronto soccorso all’Annunziata di Cosenza: cento buchi per un prelievo e nemmeno ci sono riusciti”.
Nel post su Facebook la donna spiega che la madre è rimasta in PS per 10 giorni per poi essere trasferita “dopo tante discussioni” in medicina d’urgenza anche se “mia madre doveva varcare la porta della cardiologia vista la situazione: ma niente”.
“Non auguro a nessuno di andare al Pronto Soccorso di Cosenza”
Rita racconta ancora “se entri con uno scompenso cardiaco ti buttano su una barella in Pronto Soccorso” puntando il dito anche sul personale impiegato nella gestione dei pazienti e sulla situazione legata al mancato prelievo alla madre. “Sono anni che mia madre è purtroppo allettata – scrive – ma tenuta benissimo” spiegando che le piaghe le sono comparse in ospedale”. Poi si rivolge al presidente della Regione: “guardi cosa hanno fatto a mia madre caro signor Occhiuto. Questa è la sanità che ci avete regalato e che tanto difendete”. La sanità in Calabria dunque, è ancora una ferita aperta.
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