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San Demetrio Corone: Villa Marchianò è la nuova Casa comunale. Sarà anche luogo della memoria collettiva
SAN DEMETRIO CORONE (CS) – San Demetrio Corone ha una nuova Casa comunale: Villa Marchianò, in piazza, nel centro del paese. È stato il Presidente della Repubblica di Albania, S.E. Bajram Begaj a tagliare il nastro all’ingresso della nuova Casa comunale di San Demetrio Corone. Accanto al Presidente, il sindaco Ernesto Madeo, il Vescovo dell’Eparchia di Lungro, S.E.R. Mons. Donato Oliverio, insieme ai rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari del territorio e la Federiciana Università Popolare retta dal Prof. Salvatore Maria Mattia Giraldi -, con il Cav. Pasquale Giardino, nella duplice veste di Direttore del Dipartimento “Cerimoniale, Onorificenze ed Araldica” della Federiciana e di Responsabile del Cerimoniale con “delega alla Solidarietà” dell’ANCRI – Associazione Nazionale Insigniti Ordine al Merito della Repubblica Italiana – sez. Cosenza.
La Federiciana Università Popolare ha consegnato delle targhe raffiguranti “il tricolore italiano che sventola al cielo come segno di protezione che unisce le comunità facendole sentire parte di un’unica comunità”. Le targhe sono state consegnate dall’Avv. Falsetta e dal Cav. Giardino al Sindaco Ernesto Madeo con la seguente motivazione: “per la continuità del suo impegno, che andrà a rivestire le nuove pareti del Municipio di San Demetrio Corone, in un affresco di valori comuni, origini e tradizioni, da preservare per le nuove generazioni, affinchè rimanga intatto per il loro futuro” e al Presidente della Repubblica di Albania Bajram Begaj con la seguente motivazione: “per la sua capacità di camminare all’unisono con l’Italia e in particolar modo con la Calabria sui sentieri della cooperazione per un futuro sostenibile, in linea con le esigenze di due comunità in continua evoluzione, ma dal cuore che si nutre di quella comunione di sentimenti e valori”.
Il nuovo Municipio di San Demetrio Corone
Aprire la Casa comunale in piazza, nel centro del paese, significa collocarla nel cuore della vita collettiva. Questa sede nasce da un progetto partecipato, sviluppato con impegno da progettisti, tecnici, lavoratori. Si è trattato di un importante intervento di restauro su un edificio storico dei primi del Novecento, che da oggi in avanti svolgerà una doppia funzione. La prima è prettamente amministrativa: tutti gli uffici comunali sono riuniti in un unico spazio, organizzati in modo efficiente, senza dispersioni e pienamente accessibili ai cittadini. La seconda è culturale: Villa Marchianò sarà anche un luogo dedicato alla memoria collettiva, uno spazio che accoglie e racconta la storia della comunità. Come uno scrigno, Villa Marchianò da oggi racchiude l’arte, la tradizione e la storia di San Demetrio Corone.
La pinacoteca e l’identità arbëreshe
Villa Marchianò oltre a divenire il cuore politico e amministrativo della cittadina arbëreshë, ospiterà al suo interno una pinacoteca assortita con opere d’arte di maestri pittorici importanti, quali Franco Azzinari, ed Ibrahim Kodra, Giuseppe Marchianò, Federico Braile, Maria Credidio e tanti altri ancora, sculture lignee dello scultore Hevzi Nuhiu, affreschi ed il bellissimo abito da sposa della tradizione arbёreshe: il costume di gala detto “llambador” per la luminosità dei filamenti d’oro, che costituisce ancora oggi uno degli elementi distintivi dell’identità arbëreshe. Un luogo suggestivo in cui si fondono arte, storia e identità della comunità. Un nuovo capitolo per l’intero paese, che onora la propria storia e la cultura arbëreshe con spirito civico e senso di appartenenza.
Madeo ” un volano per crescere ancora”
«Siamo fieri – ha dichiarato il primo cittadino Ernesto Madeo – di condividere questo importante momento con tutta la comunità, che finalmente, dopo più di cinquant’anni, potrà godere di una nuova Casa comunale nel centro del paese, in una struttura importante e vetusta che oggi coniuga eleganza, efficienza e sicurezza. Per San Demetrio Corone – ha aggiunto il primo cittadino – questa inaugurazione non deve costituire un punto d’arrivo bensì un volano per crescere ancora, e proprio a noi amministratori spetta credere nella ripresa e nel potenziamento delle nostre risorse. Sono certo che questo momento di orgoglio rappresenta un punto di forza per crescere, guardare al futuro e preservare la bellezza del nostro borgo».




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