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«Risse, furti e aggressioni tra Rende, Cosenza e Corigliano Rossano: serve più videosorveglianza»

Area Urbana

«Risse, furti e aggressioni tra Rende, Cosenza e Corigliano Rossano: serve più videosorveglianza»

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Negli ultimi mesi, tra Rende, Cosenza e Corigliano Rossano, abbiamo assistito a una preoccupante escalation di episodi di violenza e degrado urbano. Risse tra giovani nelle serate della movida, accoltellamenti, aggressioni ai danni delle forze dell’ordine. A Rende il fenomeno dei furti d’auto registra numeri in costante crescita mentre l’autostazione di Cosenza è sempre più teatro di disordini e insicurezza. E questi sono solo alcuni dei casi che alimentano il crescente senso di paura tra i cittadini”. A denunciarlo è Amedeo Di Tillo, segretario generale del Sindacato Indipendente Carabinieri Calabria.

Tutti questi fatti di cronaca non possono essere liquidati come episodi isolati dal momento che riflettono un malessere diffuso, un deterioramento del tessuto sociale che rischia di trasformarsi in un problema strutturale se non affrontato con tempestività e determinazione. Come Sindacato Indipendente Carabinieri della Calabria, non possiamo restare in silenzio di fronte a questo stato di cose. Le forze dell’ordine operano quotidianamente in prima linea, spesso con risorse limitate, fronteggiando una criminalità sempre più aggressiva e un clima di crescente insofferenza sociale. Ma la sicurezza non può essere solo responsabilità degli uomini e delle donne in divisa: è una sfida che riguarda l’intera comunità, a partire dalle amministrazioni locali.

È necessario che i Comuni, – precisa il sindacalista – in particolare quelli più colpiti da episodi di criminalità e degrado, si assumano con maggiore decisione il compito di affiancare concretamente il lavoro delle forze dell’ordine. Le parole non bastano più. Servono azioni mirate, investimenti in prevenzione e strumenti adeguati per migliorare il presidio del territorio. In tal senso, una proposta concreta che riteniamo urgente è il potenziamento del sistema di videosorveglianza urbana. Le telecamere, se ben distribuite e collegate a centrali operative efficienti, rappresentano un supporto fondamentale per il controllo del territorio e per l’attività investigativa. Non si tratta di creare uno “Stato di polizia” né di invocare una sorta di “Grande fratello” che tutto vede e tutto sa, ma semplicemente di adottare strumenti tecnologici che rendano più efficace la prevenzione e il contrasto alla microcriminalità senza ledere le libertà individuali.

La sicurezza non è un privilegio: è un diritto fondamentale di ogni cittadino. E garantire sicurezza significa anche proteggere il lavoro delle forze dell’ordine che non possono e non devono essere lasciate sole in questa battaglia. Il nostro appello è chiaro: servono collaborazione, responsabilità e coraggio. Solo così potremo restituire ai cittadini calabresi il diritto di vivere in città più sicure, decorose e civili”.

 

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