Area Urbana
Reset, l’ex assessore di Rende Pino Munno assolto: «amareggiato per l’ingiustizia subita»
RENDE (CS) – “In questi anni ho scelto di rimanere in silenzio, con il cuore distrutto per l’ingiustizia subita, scoraggiato per le accuse infondate che mi sono state rivolte, amareggiato per il processo mediatico che ho subito, sconfortato per tutto il male gratuito di cui io e la mia famiglia siamo stati vittime”. Lo dichiara l’ex assessore del Comune di Rende, Pino Munno, assolto dopo essere stato indagato nel maxi processo Reset, l’inchiesta sulla ‘ndrangheta “confederata” nel capoluogo bruzio, condotta dalla Dda di Catanzaro.
“Dentro di me però ho sempre mantenuto un barlume di speranza, avevo ancora fiducia nella Giustizia e nei Giudici, ho sempre voluto credere che la verità sarebbe uscita fuori e finalmente ieri questo è avvenuto. Ieri sono stato assolto perché il fatto non sussiste. Ieri, io, la mia famiglia e tutte le persone che con sincero affetto mi sono sempre rimaste accanto in questi anni bui, abbiamo potuto gioire perché finalmente la verità è emersa. Sono grato, alla mia famiglia, ai miei amici e in modo particolare al mio validissimo Avvocato Gianluca Garritano. Aggiungo, sotto il profilo politico, che a causa di maxi-inchieste che puntualmente vengono ridimensionate con raffiche di assoluzioni, la città di Rende è stato condannata ingiustamente a due anni di Commissariamento e nessuno sarà responsabile per i danni enormi provocati”.
Garritano: “Elementi inconsistenti ed evidente pregiudizio”
“Chiaramente siamo assolutamente soddisfatti dell’assoluzione perché il fatto non sussiste. Abbiamo sempre creduto che non poteva essere altrimenti perché l’impianto accusatorio si fondava su elementi inconsistenti e dettati da un evidente pregiudizio”, dichiara l’avvocato Garritano. “L’ennesimo maxi processo terminato con più assoluzioni rispetto alle condanne. Noi penalisti da tempo chiediamo interventi legislativi che effettivamente tutelino il principio del giusto processo e della presunzione d’innocenza. Sotto l’aspetto politico per lo scioglimento del Comune di Rende per infiltrazioni mafiose, valuteremo se ricorrere in futuro alla Cedu perché la legge italiana non prevede alcuna forma di risarcimento e/o dí responsabilità nel caso in cui le cause che hanno determinato lo scioglimento di un Comune siano poi risultate totalmente infondate dal l’autorità giudiziaria procedente”.
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