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Rende inaugura il Museo Ceramica di Calabria, l’arte per rivitalizzare l’economia
RENDE (CS) – Taglio del nastro per il Museo Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona – Ceramica di Calabria. Sarà inaugurato sabato 17 maggio alle 18:00 a Rende, a Palazzo Magdalone – Bucarelli di recente ristrutturato con 1 milione di euro di fondi PNRR. L’evento aprirà l’edizione 2025 della Notte dei Musei. Tra visite guidate e squid game tutte le strutture museali saranno gratuitamente aperte al pubblico.
Il nuovo Museo della Ceramica a Rende
Il Museo Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona – Ceramica di Calabria impreziosisce la ricca varietà di mostre permanenti fruibili nel territorio comunale dal Museo d’Arte Contemporanea, al Museo del Presente, passando per il Museo civico a palazzo Zagarese, il MAON di palazzo Vitari e il museo all’aperto. Sarà accessibile ogni domenica dalle 10:00 alle 13:00, con la possibilità di prenotare le visite anche nei giorni feriali. L’esposizione offre una panoramica cronologica e geografica regionale, con reperti dall’epoca classica magnogreca e romana al Medioevo. Presenti bocce, versatoi, albarelli da farmacia in maiolica seicentesca di Gerace talmente raffinata da essere a volte confusa con quella di Venezia e di Squillace. Il nuovo museo nasce con la curatela di Monica de Marco e la donazione al Comune di Rende di circa mille reperti da parte di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona che, nella sua vocazione di mecenatismo, aveva già donato a Rende 60 opere dei futuristi calabresi. Oltre 100.000 visitatori hanno ammirato i futuristi calabresi, nella mostra in corso “Il Tempo del Futurismo” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, mentre a Rende gli stessi artisti incluso Boccioni lasciano indifferenti.
Il laboratorio di ceramica
Il progetto prevede la riattivazione del vicino laboratorio di ceramica che si configura come scuola-officina finalizzata a sviluppare la cultura delle arti decorative e la conoscenza delle tecniche di formazione che potrebbe creare nuova opportunità di occupazione giovanile. Un museo concepito non solo come raccoglitore, ma come luogo di confronto pratico e studio dal vero dei modelli, dove la fase teorica s’incontra con quella sperimentale. Le caratteristiche morfologiche, funzionali, decorative e di nomenclatura dei manufatti potrebbero ispirare l’artigiano di matrice tradizionale da offrire ai potenziali turisti. «Un progetto – dichiara Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – reso possibile dalla sinergia pubblico-privato che restituisce a Rende, protagonista nel passato della produzione ceramico-vascolare, un patrimonio di storia, cultura, identità e coscienza civica. Un’iniziativa che lascia al futuro la tessitura di un significativo passato preservato e valorizzato, saldando quello che è stato e ciò che sarà, ripristinando la memoria sociale dei luoghi, valorizzando le caratteristiche locali e il sentimento ad esse associato, custodendo e difendendo il patrimonio acquisito».
Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona: «Arte come attrattore turistico»
«Abbiamo un potenziale oggi inutilizzato, ignorato, non compreso, non comunicato, – afferma Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – i musei rimangono quasi sconosciuti. La valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, può rivelarsi, invece, una strategia vincente per rivitalizzare il paese, renderlo attrattivo. È necessario un intervento sistemico e concertato che coinvolga tutti gli attori in gioco: istituzioni, cittadini ancora inconsapevoli dei tesori che li circondano e che possono creare un indotto e posti di lavoro. A partire dalla figura del “mediatore culturale”, un agente che ha il compito di far apprezzare ai cittadini il valore del territorio e le capacità che ha di fare economia, di promuovere un sistema efficace di comunicazione e di interagire con efficacia con gli operatori turistici. I musei le chiese, le piazze e gli scorci panoramici, possono creare un itinerario ricco e attraente».
La cultura per rivitalizzare l’economia del centro storico
«La presenza del Museo d’Arte Contemporanea potrebbe generare residenze d’artista e un dinamismo efficace per rivitalizzare il paese. L’Università della Calabria – ricorda Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona – è poco distante, Rende potrebbe ospitare convegni, mostre, eventi accademici e culturali, divenire estensione del campus, offrire soluzioni di residenzialità per gli studenti. Nel convento delle clarisse era stato fatto un tentativo di alloggi universitari che potrebbe essere riproposto. Alcuni cittadini rimasti nella parte storica attribuiscono malinconicamente il declino al trasferimento del Comune nella nuova zona valliva, in realtà i motivi sono altri e precedenti e il ritorno di parte degli uffici non avrebbe alcun effetto di rilancio. Per stimolare l’insediamento di attività economiche nel borgo è necessario prevedere un sistema di agevolazioni fiscali che favorisca commercianti, artigiani e artisti la mobilità e l’accessibilità piccole e medie imprese».
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