FAGNANO CASTELLO (CS) – Anas ha comunicato al PD di Fagnano Castello lo scorso 25 maggio, in risposta alla richiesta del 12 maggio, e in vista della manifestazione di protesta che si è tenuta al bivio di Fagnano il 26 dello stesso mese con i sindaci e i cittadini del comprensorio, che i lavori di ristrutturazione del Viadotto “Valle Leto” procedevano regolarmente come da cronoprogramma e che la consegna era prevista entro il mese di luglio, dopo le fasi di collaudo, mentre l’apertura al traffico sarebbe avvenuta entro il mese di agosto. “Siamo al 26 di luglio e non c’è nessun segnale che lasci intravedere quanto ha detto e annunciato Anas di una imminente consegna dei lavori e riapertura al traffico”.
Il circolo Pd di Fagnano incalza: “lo dicevamo ad agosto 2021 quando iniziammo ad interessarci della vicenda, lo abbiamo ribadito in questi anni, lo ribadiamo con maggiore forza oggi dopo 3 anni e più dalla chiusura: questa terra chiede pari dignità. Non è accettabile che a Genova, il Ponte Morandi, lungo più di un km, venga ricostruito di sana pianta in meno di un anno, e qui da noi in Calabria il Viadotto Valle Leto, lungo solo 180 metri, dopo 3 anni pieni e 4 stagioni estive, ancora è chiuso e non si hanno certezze sulla riapertura al traffico. Ci dicano, il governo nazionale e Anas, se siamo trattati alla stregua dei popoli del sesto mondo e dobbiamo essere considerati figli di un Dio minore”.
“Per difendere la dignità delle persone che vivono in questa terra, che quotidianamente sono vittime di un grave e non più sopportabile obbrobrio, perché costrette a transitare su una deviazione che non ha le minime caratteristiche per ricevere l’enorme traffico veicolare provenienti dai due litorali della Calabria, e non è supportata da adeguata manutenzione da parte dell’amministrazione Provinciale di Cosenza, annunciamo – scrive il circolo fagnanese del Pd – per i primi giorni di agosto una vibrata mobilitazione di protesta sui luoghi contro questo vero e proprio ‘torto di Stato‘, con la partecipazione dei sindaci del territorio, delle associazioni, operatori economici e di tutti i cittadini, di ogni appartenenza politica e convincimento culturale, che non sopportano più questi inaccettabili soprusi alla loro dignità morale e civile. In quella sede chiediamo che Anas partecipi e venga a dire, davanti ai cittadini, la verità”.
“Perché sono inaccettabili e lesivi della dignità umana i continui post e le notizie che parlamentari avventurieri, rappresentati istituzionali nazionali e provinciali, fanno circolare sulla rete e sui social, dando ipotetiche, fantasiose e fumose certezze sulla ultimazione dei lavori. Tutte iniziative tese a nascondere la verità. Basta con questi raggiri e bugie, chiediamo la riapertura della Statale 283 delle Terme. Siamo anche convinti che questa incresciosa vicenda, sia l’inizio e il presagio di ciò che saranno il sud e la Calabria con l’attuazione della scellerata legge sull’autonomia differenziata, di recente approvazione parlamentare che tende a spaccare in due la nostra Italia”.