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Lettera alla Città, Palermo: «grazie ai ‘nemici di Mendicino’, si chiude la mia sindacatura»

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Lettera alla Città, Palermo: «grazie ai ‘nemici di Mendicino’, si chiude la mia sindacatura»

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antonio palermo mendicino

MENDICINO (CS) – “Oggi è un giorno triste per la nostra Città. Mendicino rimane orfana della sua guida istituzionale, del suo Sindaco. Oggi è un giorno tristissimo per me che in questi anni ho dedicato tutto me stesso alla nostra comunità, mettendo da parte ogni cosa, dalla famiglia al lavoro, dagli affetti alle passioni”. A scrivere una lunga lettera rivolgendosi alla sua Città, è Antonio Palermo, che ha presentato nei giorni scorsi le dimissioni dal suo incarico di sindaco e oggi, all’indomani del giorno di Ferragosto, si rivolge ai mendicinesi con un lungo post su Facebook: «Chi ha deciso di far venire meno la mia maggioranza ha messo la parola “fine” alla mia sindacatura. Vi confesso che poche volte ho provato un’amarezza così profonda. Uno squarcio in pieno cuore. Guardo indietro e penso da dove siamo partiti. Una città isolata, abbandonata, anonima, mal servita. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, sacrifici dopo sacrifici, da Sindaco ho portato Mendicino ad essere per tutti un modello di buon governo, di buona amministrazione, una Città vivace culturalmente, ricca di iniziative, con servizi tra i più efficienti di tutta la Calabria. Eppure, tutto ciò è stato incredibilmente e bruscamente interrotto».

«Mai avrei pensato – prosegue Palermo – che si potesse arrivare a tanta irresponsabilità da parte di chi aveva finanche l’ambizione di guidare quelle Istituzioni che invece ha affossato. Privare un Comune del proprio primo cittadino, eletto direttamente dal popolo, è un gesto gravissimo! Ma quando ben 4 consiglieri della tua maggioranza, di cui 2 assessori della tua Giunta, scelgono di non presentarsi in Consiglio Comunale, lasciando il proprio sindaco senza più i numeri per poter governare, di fatto stanno decretando la fine di un’esperienza amministrativa, quell’esperienza esaltante figlia del mandato popolare che avevamo ricevuto nuovamente dai cittadini nel Maggio 2019».

«E come se tutto ciò già non bastasse, a coloro i quali hanno agito così irresponsabilmente non sono serviti, ahimè, neanche questi 20 giorni dalle mie dimissioni a prendere atto della gravità del loro gesto e scusarsene pubblicamente con il Sindaco e la Città. Né costoro hanno sentito il dovere di rivolgere un appello pubblico al primo cittadino per ritornare sulle sue decisioni, assicurandogli, ma stavolta con piena lealtà, rispetto e fiducia fino alla fine della consiliatura.

«Un Sindaco non può essere mai ammutinato o governare sotto il “ricatto” della mancanza dei numeri in Giunta, o peggio ancora in Consiglio Comunale, come qualcuno sottovalutandomi forse pensava di poter fare. Un Sindaco, per essere tale, deve essere libero, libero da ogni condizionamento che possa frenarne la spinta verso il cambiamento. Un Sindaco non può tirare a campare, solo per tenersi stretta la poltrona e lo stipendio. Purtroppo, ahimè, ora inizieranno mesi difficili per la nostra comunità per colpa di chi ha operato senza il minimo senso delle Istituzioni».

Da qui il commissariamento che, spiega Palermo, «è una sconfitta di cui costoro si porteranno addosso tutte le responsabilità. E con loro anche tutti quelli che non hanno mosso neanche un dito per evitarlo. Tuttavia, care e cari miei concittadini, anche se oggi è il giorno della tristezza, vi prometto che ripartiremo più forti di prima. Questo non è un addio ma un semplice arrivederci. Indietreggiamo solo per un po’, non certo per fermaci, ma per prendere meglio la rincorsa e ripartire più forti di prima, dando a Mendicino un futuro ancora migliore. Ci vedremo molto presto».

«Per ora vi rivolgo solo un ultimo ‘grazie’ per tutto l’amore e la stima che mi avete dato in questi anni. Il vostro Sindaco vi vuole bene e ci sarà sempre per ognuno di voi e per la nostra comunità».

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