LAINO BORGO (CS) – Sono davvero tanti, troppi, gli interrogativi dopo la tragica morte di Denise Galatà. Al centro vi sono le misure di sicurezza dei ragazzi saliti a bordo dei gommoni per l’attività di rafting e le condizioni del fiume Lao e del meteo. Mentre la Calabria piange Denise emerge un dettaglio non di poco conto: su sette gommoni, cinque si sono ribaltati a causa della corrente che, secondo quanto emerso, era forte, e i ragazzi sono finiti in acqua. Fortunatamente nonostante lo spavento e rimasti bloccati tra le rocce sono riusciti a mettersi in salvo sulla riva, in attesa dell’arrivo dei soccorritori.
Dal gommone sul quale si trovava anche Denise invece, tre ragazzi sono caduti nel fiume e sono stati poi recuperati, mentre purtroppo per la giovane reggina, conosciamo il tragico epilogo. E mentre si attende l’esito dell’esame autoptico sul corpo della diciottenne, i carabinieri hanno sentito i compagni e le guide per tentare di ricostruire ogni attimo di quanto accaduto.
Riguardo alle condizioni metereologiche, la Protezione civile per il 30 e 31 maggio aveva diramato un’allerta gialla, e di conseguenza la previsione di possibili “piogge molto intense, localmente pericolose”. Allerta attraverso la quale si sconsiglia ogni attività all’aperto per potenziali situazioni di criticità e che non esclude l’innalzamento dei corsi d’acqua e piccole frane. Quel giorno però a bordo dei gommoni sono saliti 40 ragazzi e quella giornata, immersi nella natura, è costata la vita a Denise, trovata 24 ore dopo la caduta in acqua ad alcuni metri di profondità dai sommozzatori dei Vigili del fuoco. La Procura di Castrovillari ha aperto un’inchiesta per dare risposte sulla tragedia e l’ipotesi di reato è di omicidio colposo.