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Frascineto, operaio schiacciato da una lastra di cemento «istituire reato di omicidio sul lavoro»

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Frascineto, operaio schiacciato da una lastra di cemento «istituire reato di omicidio sul lavoro»

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FRASCINETO (CS) – Una comunità addolorata, una famiglia distrutta ed un padre di famiglia che non tornerà più a casa, perchè la sua vita è finita tragicamente mentre era al lavoro, ucciso da una enorme lastra di cemento. Mentre la Procura di Castrovillari ha avviato un’inchiesta sulla morte di Edison Malaj, e iscritto nel registro degli indagati tre persone, i sindacati sollevano ancora una volta la necessità di investire sulla sicurezza nei cantieri e sui luoghi di lavoro.

Edison operaio specializzato di 55 anni, lascia moglie e due figli che frequentano l’università a Torino. Le indagini intanto vanno avanti per accertare eventuali responsabilità e chiarire se, nell’area dell’ex cantina sociale di Frascineto, fossero state adottate e rispettate dalla ditta operante nel piazzale, tutte le norme relative alla sicurezza degli operai. Gli indagati sono il titolare della ditta e due operai, chiamati a rispondere a vario titolo di omicidio colposo e concorso di colpa.

“La sicurezza non è un costo: istituire il reato di omicidio sul lavoro”

Santo Biondo, segretario generale dalla Uil Calabria interviene sulla morte dell’operaio a Castrovillari, avvenuta a poche ore di distanza dalla tragedia di Firenze, ennesima e inaccettabile: “C’è bisogno di aumentare il numero degli ispettori del lavoro, bisogna istituire una Procura nazionale e istituire il reato di omicidio sul lavoro e la nostra regione deve dotarsi della Commissione regionale sulla sicurezza e l’emersione del lavoro irregolare. Questo territorio deve fare da apripista nazionale in questa materia così delicata”.

Nel 2023 in Calabria morti 46 lavoratori 

“La statistica dei lutti, anche in Calabria – aggiunge Biondo – è impressionante. L’Osservatorio nazionale di Bologna sui morti sul lavoro stima che, solo lo scorso anno, nella nostra regione sono morti 46 lavoratori, uno ogni 40 mila abitanti, numero che sale a 86 se si prendono in considerazione anche quelli frutto di incidenti in itinere. Le cinque province calabresi, poi, non brillano nella tragica classifica dei decessi”.

“Se Reggio Calabria si aggiudica la medaglia di bronzo dell’Osservatorio nazionale di Bologna con 7 morti, fanno peggio Catanzaro (medaglia di latta con 10 morti); Cosenza (22 morti ogni e medaglia di latta); Crotone (6 morti e medaglia di legno) e Vibo Valentia (6 morti e medaglia di legno)”.

“Questi numeri ci fanno capire – sostiene Biondo – che la situazione è particolarmente critica e peggiora sempre di più mentre il Governo fa orecchie da mercante davanti alle nostre richieste. Mentre cresce il ricorso ai contratti pirata, mentre si tagliano le ore di formazione e si rigettano le proposte di un aggravio delle pene con l’istituzione del reato di omicidio sul lavoro e all’istituzione di una procura nazionale dedicata alla lotta di questo drammatico fenomeno, l’Ispettorato del lavoro attende che venga colmato il vuoto di oltre 1000 ispettori in pianta organica e si realizzi la riforma sulla sicurezza sui luoghi di lavoro che giace nei cassetti del ministero da oltre 16 mesi. Una carenza che impedisce, di fatto, di intensificare i controlli sulla filiera degli appalti e di aumentare le ispezioni, di rendere sicuri i cantieri, di chiudere le porte a tutte quelle aziende che non rispettano i contratti e non fanno della legalità la stella polare della loro intrapresa”.

 

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