CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Tutto si è verificato ieri sera nella casa circondariale di Rossano dove un detenuto, di origine magrebina e con problemi psichiatrici, ha aggredito un agente addetto alla vigilanza della sezione. Dopo avergli sottratto gli occhiali, l’agente si è avvicinato per recuperarli, ma il detenuto lo ha colpito ripetutamente con un bastone di legno, tolto dalla scopa, in uso ai detenuti. All’agente portato al Pronto Soccorso sono state riscontrate lesioni guaribili in sette giorni.
«Solo grazie al pronto intervento dell’ormai esiguo personale presente – affermano Durante e Bellucci – è stato scongiurato il peggio, essendo riusciti a riportare il detenuto alla calma, così ripristinando la sicurezza all’interno della sezione detentiva». Quello di ieri è solo l’ennesimo episodio verificatosi nell’istituto di reclusione di Rossano. Protagonisti delle aggressioni sono in prevalenza detenuti con problemi psichiatrici. Sono 77 infatti, i detenuti affetti da tali patologie, 20 di questi, considerati abbastanza gravi, nonostante non sia presente un’articolazione territoriale di salute mentale per la gestione degli stessi. E l’accesso nell’istituto di uno psichiatra ha la cadenza di sole due volte a settimana, insufficienti per seguire i detenuti bisognosi di cure in tal senso.
«Tale problema – aggiungono Durante e Bellucci – sussiste ormai dalla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, allorquando tutto il disagio si è riversato nelle carceri, compresi, a volte anche i soggetti prosciolti per incapacità di intendere e di volere che, se in custodia cautelare, continuano a permanere in carcere, com’è avvenuto a Rebibbia di recente, fatto per il quale la Cedu ha condannato l’Italia».