Area Urbana
Polizia allo stremo a Cosenza e provincia, manca personale. Siulp: “Sicurezza non è propaganda”
COSENZA – “La Polizia di Stato della provincia di Cosenza sta vivendo una crisi senza precedenti a causa dei mancati avvicendamenti del personale”. Lo denuncia il Segretario Generale Provinciale Ezio Scaglione del SIULP di Cosenza che “da anni si sta battendo per scongiurare il calo degli organici in Questura, nei Commissariati di PS e negli uffici della Polizia Stradale, della Polizia Ferroviaria e della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Le notizie degli ultimi giorni, che confermano una recrudescenza criminale e di atti violenti nel territorio di Corigliano-Rossano, nella sibaritide, nel castrovillarese, nel cetrarese ed in altri luoghi della provincia, hanno destato allarme anche tra i dirigenti delle confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL che, solo poche settimane fa, hanno incontrato il Prefetto di Cosenza per chiedere ulteriori misure che possano garantire maggiore sicurezza in tutta la provincia.
In tale contesto – precisa il sindacato – non possono passare inosservati gli accorati e ripetuti appelli dei Sindaci di Cetraro e di Corigliano-Rossano, preoccupati per la sicurezza dei propri concittadini e per le ricadute negative sul territorio di ogni atto di intimidazione e di violenza. Il SIULP di Cosenza si è sempre impegnato a dare il proprio contributo per mettere meglio in sicurezza i territori e, quindi, renderli attrattivi per gli investimenti, al fine di costruire il circuito virtuoso: sicurezza, investimenti, lavoro. Un sistema dove le infiltrazioni delinquenziali potrebbero essere meglio prevenute e, nel caso, più facilmente sopprimibili.
Con gli attuali organici della Polizia di Stato, non c’è da essere fiduciosi in un positivo cambio di passo nella lotta contro le ‘ndrine, il malaffare e la delinquenza comune, nonostante l’impegno e la competenza delle attuali Autorità di Pubblica Sicurezza e abnegazione e la professionalità degli operatori della Polizia di Stato e delle altre Forze di Polizia. Proprio per tali motivi, siamo rimasti basiti per le recenti esternazioni trionfalistiche di un paio di rappresentanti del Governo italiano e di uno di quello regionale. Questi hanno esaltato l’operato del Governo e del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per una prossima assegnazione nella provincia di Cosenza di dieci poliziotti. E se non fosse di per sé una notizia tragica, sembrerebbe altro. Come possono affermare che l’assegnazione di dieci poliziotti aumenterà l’efficacia nella lotta al crimine e garantirà l’affermazione dello Stato nel controllo del territorio?
Purtroppo, nessuno di loro ha avuto la sensibilità politica di confrontarsi preventivamente col Sindacato per capire cosa poteva effettivamente significare per gli apparati provinciale della sicurezza questa prossima assegnazione. Avremmo risposto che i dieci poliziotti che verranno assegnati nemmeno copriranno il vuoto in organico lasciato dai circa trenta colleghi che nel corso dell’anno andranno in pensione, così come successo negli anni scorsi con un continuo decremento di poliziotte e di poliziotti in servizio, che inevitabilmente significa sempre minore presenza di personale nel controllo del territorio. Avremmo risposto che l’erosione continua ed inesorabile di personale ha portato il Commissariato di PS di Castrovillari, che ha una giurisdizione ampissima che conta ben trentanove comuni (tra i quali la stessa città di Castrovillari, Cassano allo Jonio e tanti comuni del Pollino e dell’alto Jonio cosentino), opera con appena trentadue unità e da tanti mesi non garantisce quasi più il servizio della Volante ed è snervato per gli incessanti servizi di O.P. ai quali deve far fronte. Avremmo detto che, analogamente, il Commissariato di PS di Paola, che ha una giurisdizione che comprende i territori dei comuni del litorale tirrenico cosentino, garantisce solo sporadicamente il servizio di Volante in città.
E poi, avremmo chiesto, noi a loro tre, il motivo della previsione organica diversa del Commissariato di PS di Corigliano-Rossano, tra un po’ ufficialmente elevato in prima fascia, rispetto ai Commissariati di PS di medesimo rango di Gioia Tauro, Siderno e Lamezia Terme, per i quali sono previste piante organiche mediamente più consistenti di circa venti unità in più, nonostante, sia per estensione che per popolazione, Corigliano-Rossano è più grande ed è anche sede di un Carcere di massima sicurezza. Avremmo ribadito che la Questura di Cosenza, oberatissima, tra l’altro di innumerevoli servizi di Ordine Pubblico, fa fatica anche a coprire i servizi di vigilanza dei corpi di guardia e che recentemente questa incombenza viene assolta principalmente dal personale della Squadra Volante (fortunatamente solo fino a fine mese per una direttiva del Capo della Polizia che ha ordinato a tutte le Questure di non distogliere il personale di sala operativa e della Squadra Volante dai compiti di loro specifica competenza).
Avremmo detto che tantissimi operatori devono ancora usufruire del congedo ordinario del 2023, 2024 e 2025 e che tanti di loro devono ancora ricevere i compensi del lavoro straordinario eccedente del 2024 e 2025. Avremmo sviscerato le problematiche della Polizia Stradale, che, a corto anche di mezzi e di divise nuove, fa i salti mortali per assicurare almeno una pattuglia per tutto il litorale tirrenico e una per tutto il litorale jonico cosentino, a fronte delle quattro (due per litorale), da sempre previste. Avremmo detto che la Sezione non garantisce quasi mai un servizio esterno autonomo sulla tratta di competenza della SS 107, per causa di un organico ai minimi storici e che l’unico operatore che vi verrà assegnato non sposterà alcun equilibrio operativo.
Analogo ragionamento avremmo fatto per le specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni e della Polizia Ferroviaria, non interessate ad alcuna movimentazione, nonostante siano ai minimi storici per quanto riguarda il personale in forza. Detto ciò è di tutta evidenza che ogni successo, ogni apprezzabile risultato operativo è da attribuire solo alle poliziotte ed ai poliziotti di questa provincia che con grande spirito di servizio stanno moltiplicando gli sforzi, in attesa di rinforzi che, abbiamo capito, anche questa volta non arriveranno, dal momento che i subentranti saranno meno della metà degli uscenti. E, di contro, si registrano le pretese operative sempre più gravose e difficili da assolvere fanno il paio con i tagli sullo straordinario. In sintesi, l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza chiede sempre più lavoro e risultati con sempre meno personale e minori risorse economiche. La verità inconfessabile è che, se non si correrà ai ripari con immissione di nuovo personale negli organici (no solo dieci, ma tanti di più), a breve, nella provincia di Cosenza, o si garantirà il servizio di prevenzione e di controllo del territorio o quello dei servizi amministrativi e dell’ordine pubblico.
Al riguardo le scelte spetteranno al signor Questore ed al Capo della Polizia – Direttore Generale della PS, per quanto di rispettiva competenza, ed all’attuale Governo che si dice vicino agli apparati di sicurezza ed agli appartenenti alle Forze di Polizia, nonchè vicino alla gente sui temi della sicurezza delle città e dei territori. Noi lo diciamo da sempre: la sicurezza non è uno slogan e non può e non deve essere motivo di propaganda politica da parte di qualsiasi schieramento politico, che sia di governo o di opposizione, di destra o di sinistra. La questione organici in questa provincia è realmente drammatica e va affrontata con fermezza e, soprattutto, con concretezza. Il SIULP cosentino, si dichiara al fianco delle poliziotte e dei poliziotti e delle cittadine e dei cittadini di questa meravigliosa provincia, e invita le forze politiche di buona volontà a fare realmente di più per riportare la Polizia di Stato della provincia di Cosenza nella giusta considerazione del Dipartimento della PS e del Governo che, al momento, sembrano privilegiare altre realtà con atti ed attenzioni ad oggi precluse alla nostra realtà territoriale”.
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