Calabria
Poiana ferita e lasciata senza soccorsi: esposto in Procura da Ibis ODV ed ENPA
CROTONE – Una Poiana ferita, lasciata agonizzante senza ricevere alcun soccorso da parte degli enti competenti. È quanto denunciato dalle associazioni Circolo per l’Ambiente Ibis ODV ed ENPA – sezione di Crotone, che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Crotone per segnalare il mancato intervento in favore dell’esemplare di rapace protetto, rinvenuto in città lo scorso 4 agosto. Secondo quanto riportato nell’esposto, un cittadino ha individuato la Poiana in difficoltà, con una frattura evidente a un’ala, e ha tentato invano di allertare le autorità. Solo successivamente, l’uomo si è rivolto alle due associazioni, che però non hanno potuto fare altro che constatare l’assenza di un protocollo di emergenza realmente operativo.
L’episodio, già grave in sé, si inserisce in un contesto più ampio di carenze strutturali nella gestione della fauna selvatica sul territorio. Nonostante l’obbligo di intervento sancito dalla Legge Regionale Calabria n. 9/1996 e dalla Legge nazionale n. 157/1992, nessun ente si è attivato per soccorrere l’animale, una specie protetta.
Associazioni all’attacco
“Manca una rete di soccorso, serve un centro di recupero” sottolineano i due portavoce Girolamo Parretta, presidente del Circolo Ibis ODV, e Giuseppe Trocino, presidente di ENPA Crotone. “Non è una questione burocratica – ha dichiarato Parretta – ma una necessità concreta. Serve la creazione di un consorzio per la gestione dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto, che includa anche le realtà locali attive nella tutela della biodiversità. Questo permetterebbe non solo una gestione più efficace, ma anche la realizzazione di un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) marino e terrestre, oggi assente in Calabria”. Secondo Parretta, si tratterebbe di un’infrastruttura strategica, “in grado di offrire soccorso immediato, collaborare con università e diventare un presidio scientifico per tutta la regione”.
Trocino (ENPA): “In un territorio come il nostro, non è accettabile che non esista una rete istituzionale di pronto intervento per animali selvatici in difficoltà. Ogni giorno lavoriamo per la tutela della fauna, ma senza un sistema di recupero, gran parte del nostro impegno rischia di essere vano. Chiediamo alle istituzioni di attivare subito procedure chiare e tempestive”. Non si tratta di un episodio isolato: le associazioni ricordano un caso analogo avvenuto nel dicembre 2024, anch’esso rimasto irrisolto. A preoccupare è anche il rischio sanitario: gli animali selvatici, soprattutto se feriti o debilitati, possono rappresentare un vettore di malattie trasmissibili, come l’influenza aviaria.
Le richieste alla Procura con l’esposto
Le associazioni chiedono alla Procura della Repubblica di Crotone di accertare eventuali responsabilità e omissioni da parte delle autorità competenti. L’auspicio è che questo ennesimo episodio spinga verso una riforma strutturale del sistema di recupero della fauna selvatica in Calabria. “Un territorio ricco di biodiversità come il nostro – concludono – non può più permettersi vuoti istituzionali che mettono a rischio sia gli animali che le persone. Serve un cambio di passo immediato”. L’obiettivo è che la denuncia possa generare una svolta concreto per la tutela ambientale nella provincia di Crotone.
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