Provincia
Parrucchiera di Bisignano assolta in appello dopo 12 anni: “era davvero cieca”
BOLOGNA – Dopo quasi dodici anni di battaglie legali, è stata confermata dalla Corte d’Appello di Bologna l’assoluzione della parrucchiera originaria di Bisignano (Cs), ma residente da tempo nel Ravennate, accusata di aver simulato la cecità per ottenere indebitamente le indennità previdenziali. La vicenda risale all’autunno del 2011, quando la Guardia di Finanza aveva ripreso di nascosto la donna mentre, pur dichiarandosi cieca, attraversava la strada, leggeva il giornale, faceva la spesa, andava in bicicletta e lavorava nel suo salone di parrucchiera. Filmati che avevano dato il via ad una denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato e alla sospensione delle indennità di cecità totale e accompagnamento che percepiva da anni.
Una perizia medica affidata al professor Pasquale Troiano, specialista del Policlinico di Milano (noto anche per aver partecipato alla visita fiscale all’ex premier Silvio Berlusconi) aveva smentito le accuse. L’elettroretinogramma effettuato sulla donna aveva evidenziato un segnale piatto dalla retina, confermando l’assenza di trasmissione di impulsi visivi alla corteccia cerebrale. In pratica, la donna vedeva il mondo “come da un buco di cannuccia”, ovvero con un campo visivo fortemente ridotto.
Nel 2013, il giudice per l’udienza preliminare di Ravenna aveva assolto la parrucchiera “perché il fatto non sussiste”. Nonostante la Procura Generale avesse chiesto la condanna in appello e l’Inps si fosse costituito parte civile, anche la Corte d’Appello ha confermato l’assoluzione, mettendo la parola fine alla vicenda. Nel frattempo, l’imputata, oggi 76enne, è andata in pensione e il reato contestato è andato prescritto, ma la decisione dei giudici bolognesi si è comunque espressa nel merito, sancendo l’innocenza della donna.

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