Area Urbana
Orsomarso a Rende: «chiederemo al Prefetto di monitorare il clima del voto. CentroDestra senza timori»
 
																								
												
												
											COSENZA – Non le manda certo a dire il senatore Fausto Orsomarso, nelle battute iniziali dell’infuocata competizione a Rende.
«Esiste un solo soggetto politico che ha una chiara impronta di rottura con la vecchia logica provinciale della Calabria e che guida una giunta di CentroDestra. Non a caso si dicono tutti avversari di Occhiuto nascondendosi nel “civismo spinto” pensando di giocare più delle partite personali che non quelle dell’interesse di una Città, Rende, la più internazionale della Calabria, a cui serve un sindaco dinamico, preparato, autorevole in termini di esperienza e, soprattutto collegato ad una visione chiara, strategica, del futuro di questo pezzo di Sud che non può essere immaginato in logica “feudale” sganciata dalla realtà moderna. Invece per ora solo un dibattito sterile sulle persone e anche con un po’ troppo torcicollo. Nel Centrosinistra (per intenderci che ha vinto le competizioni locali a Cosenza) il risultato sul piano gestionale è sotto gli occhi di tutti: arretramenti nella qualità dei servizi, mancanza di capacità di realizzazione degli investimenti, nessuna programmazione per agganciare i territori ai numeri positivi che l’intero Mezzogiorno sta producendo, trainato da città della Puglia e della Campania, tanto che già leggiamo di crisi e di rimpasti. C’è dibattito tra addetti ai lavori chiusi nelle segreterie con il derby su nomenclature che hanno storie e tradizioni diverse, qui invece c’è tanto entusiasmo che guarda al futuro con positività per cui il 25 aprile “nembokid”, come è stato apostrofato da un altro candidato avvezzo diciamo così alla “incontinenza verbale”, potrà contare sul supporto di 6 liste forti, alternative alle sinistre e ben agganciate ai governi regionale e nazionale, senza timori reverenziali e, va rimarcato, in modo chiaro e alla luce del sole. Anche per questo chiederemo alla Prefettura di monitorare il clima del voto comunale sia nella fase di completamento delle liste e specialmente durante la campagna elettorale»
Rende per voi rischia di ritornare agli errori del passato?
«La tradizione progressista di Rende si era ormai arenata, anche rispetto a vicende su cui non siamo mai entrati, perché preferiamo parlare sempre di Politica e non di quello che avviene nei Tribunali. Ma non c’è dubbio che i tristi fatti (che comunque permangono nel solco dell’opportunità dell’esercizio di ruoli amministrativi e di governo) hanno minato la qualità della vita democratica di una Città che non può più vivere sul velato ricatto della vendetta, nelle more di costruzione delle liste e, soprattutto nella gestione amministrativa, che ormai non può prescindere dal rigore unito alla competenza. Leggiamo di ricostruzioni fantasiose di vittorie già realizzate ma la verità è che non esiste più una “città in debito” e tanti tra professionisti, accademici ed imprenditori sono preoccupati semmai del ritorno al passato. In campagna elettorale spiegheremo, quartiere per quartiere, la nostra posizione sugli investimenti strategici, il ruolo da dare ad una Città che è perno di un’area metropolitana matura e che ha già una funzione naturale rispetto ai costruendi nuovo ospedale hub e Policlinico, all’area industriale a cui applicare la ricerca, recuperando e rilanciando l’unica grande visione del passato che, su urbanistica e qualità della vita, aveva basato la propria progettazione rivolta più a Leonbattista Alberti che all’edilizia selvaggia e al sacco delle città avvenute nelle periferie di Roma, Napoli o Palermo. Esse non fanno parte della nostra Tradizione così come di urbanisti ed architetti che l’hanno pensata e realizzata ai tempi di Cecchino Principe e che, non credo, siano oggi tra i sostenitori di Sandro Principe, giusto per fare un esempio»
Prevede dunque una campagna dura, aspra segnata da continui scontri anche sulla fusione?
«No, spero di no, facciamo comunque un forte invito a tutti, avversari in primis, perché si conduca un confronto leale sui temi e credo che la convergenza, su alcuni punti, possa banalmente ritrovarsi molto più facilmente con il giovane Bilotti di cui ho apprezzato la moderazione nei toni e la legittima rivendicazione del suo spazio politico.
Infine la considerazione sulla Città unica. Era una scintilla nata dall’alto per discutere di servizi essenziali condivisi, nella grande area urbana, non dei singoli campanili, tema forte che rimane in campo. Come Fratelli d’Italia, ed io personalmente, abbiamo sempre detto che la valutazione dei cittadini, aldilà di della partecipazione, doveva avere il giusto peso. Oggi questo tema è superato e non solo dal Referendum (e che ha visto anche tanti dei nostri schierati per il No). Resta l’esigenza della pianificazione unica e di una visione convergente per la qualità della vita, e quindi degli investimenti, di quest’area metropolitana, di cui Rende, Cosenza e Montalto sono la direttrice principale a cui aggiungere funzioni e ruolo di tanti altri municipi.
Anche questo sarà superato dal nuovo TUEL in approvazione alla Camera, lì si parla ormai di Unione dei Servizi dei comuni, non più di fusioni, garantendo quindi risorse aggiuntive e premialità ad uno sforzo di programmazione orizzontale tra comuni. Visto che le fusioni in tutta Italia con la vecchia norma sono state pochissime e fatte male, il Legislatore ha già chiaro il nuovo corso. È superato il dibattito di difesa della “rendesità o cosentinità” che ha certo rappresentato un legittimo moto, nel merito di alcune questioni. Né si può negare il contributo e l’apertura al dibattito grazie al provvedimento regionale che era stato uno stimolo dall’alto, per cui si potrebbe discutere del metodo, strumentalizzato da chi ne ha fatto un racconto di “conquista dei territori” quando invece l’obiettivo prioritario del futuro resta attuale e irrinunciabile; cioè programmare insieme lo sviluppo urbanistico e infrastrutturale di questa nostra vasta area metropolitana»
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
Social