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Omicidio Gioffrè: No della Corte ai video degli interrogatori della Mirabelli. Sarà ascoltato il dottor Cavalcanti

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Omicidio Gioffrè: No della Corte ai video degli interrogatori della Mirabelli. Sarà ascoltato il dottor Cavalcanti

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Tiziana Mirabelli omicidio Gioffrè

COSENZA – Dopo l’udienza lo scorso 6 giugno, nel corso della quale è stata ascoltata l’imputata, si è tornati in aula questa mattina, dove la Corte d’Assise di Cosenza (Presidente Paola Lucente) doveva di fatto chiudere l’istruttoria dibattimentale sul processo per l’omicidio di Rocco Gioffrè, 75 anni. Unica imputata Tiziana Mirabelli, 49 anni, rea confessa dell’omicidio del pensionato avvenuto nella sua abitazione di via Montegrappa a Cosenza il 14 febbraio del 2023. Mirabelli ha sempre sostenuto di essersi difesa dopo un tentativo di violenza sessuale sotto la minaccia di un coltello.

La memoria del medico legale e l’acquisizione dei video della Mirabelli

A chiusura dell’istruttoria il pubblico Ministero, Bianca Maria Battini, ha chiesto alla Corte di poter depositare la memoria redatta dal medico legale Silvio Berardo Cavalcanti nominato dal Pubblico Ministero (con le controdeduzioni) e l’acquisizione dei video degli interrogatori di Tiziana Mirabelli resi all’epoca dei fatti; in particolare i video del 19 febbraio e 20 giugno. L’ufficio della Procura contesta, infatti le dichiarazioni verbalizzate in quel video rispetto a quanto poi ha dichiarato in aula dall’imputata.

Nel primo video quando il luogotenente Morrone chiedeva all’imputata se avesse fatto accesso spontaneamente nell’abitazione del Gioffrè o fosse andata su invito del pensionato, Il Pm evidenzia che la Mirabelli ha reso una dichiarazioni contrastanti. Nel secondo video la contestazione riguarda le dichiarazioni su cosa avesse fatto la mattina dell’omicidio la Mirabelli e, dunque, da dove arrivava quando è poi andata nell’abitazione del pensionato: se, come detto in aula da fuori dopo aver fatto una passeggiata perchè a quell’ora i negozi erano chiusi oppure, come dichiarato nell’interrogatorio, dopo essere uscita a comprare una tinta. Circostanza dunque contestata dal PM.

Il no della difesa all’acquisizione dei video “nessuna rilevanza “

Se la parte Civile non ha fatto nessuna richiesta la difesa di Tiziana Mirabelli, rappresentata dall’avvocato Cristian Cristiano, prima delle sue richieste non ha dato il consenso all’acquisizione dei video: “l’ufficio della Procura – ha detto – vuole dare in questo modo alla Corte un quadro di presunte contraddizioni che riguarderebbero gli interrogatori resi dalla Mirabelli sin dall’immediatezza dei fatti. Ma si tratta di contestazioni che invece sono assolutamente ininfluenti ai fini del decidere. Vorrei capire quale rilevanza possa avere per la Corte d’Assise l’essere uscita per andare a fare una passeggiata o andare a compare una tinta. Siccome non ci sono altre contraddizioni rispetto al narrato e su quello che è il nucleo fondamentale, l’ufficio della Procura nel tentativo di accreditare la propria versione vi fornisce questo aspetto”.

Il leale della difesa sull’acquisizione dei video ha concluso evidenziando che “a chiusura del cerchio non è l’acquisizione del video che può legittimarvi eventualmente a far entrare il contrasto, perchè quelle dichiarazioni sono utilizzabili solo sotto forma di contestazioni e non possono entrare senza il consenso delle parti. Ma noi non vogliamo dire no all’acquisizione perchè temiamo qualcosa, ma diciamo chiaramente che non possono essere acquisite proprio perchè non c’è contrasto per le ragioni spiegate“.

…anche alla memoria del medico legale Cavalcanti

La difesa ha detto no anche all’acquisizione della memoria redatta dal medico legale Silvio Berardo Cavalcanti che ricordiamo era il consulente nominato della pubblica accusa. L’avvocato Cristiano sul punto ha evidenziato “una ricostruzione smontata pezzo per pezzo da medici Cardamone e De Pasquale e addirittura smentita già a monte dall’altro consulente della Procura, salvo poi cambiare versione in sede di discussione. Chiedo allora alla Corte d’Assise, come può entrare una memoria, sotto forma di controdeduzione, di un consulente tecnico della Procura senza che vi sia un contraddittorio. Stiamo chiedendo di acquisire le controdeduzioni del dottore Cavalcanti che noi non abbiamo mai avuto la possibilità di controesaminare su questo aspetto e su tutta una serie di osservazioni”. 

Difesa che ha invece chiesto alla Corte acquisire materiale già presente comunque nel fascicolo: alcuni richiami di legge della Cassazione e sentenze di giurisprudenza, oltre ad un CD con un video nel quale ci sono tutte le trascrizioni dei colloqui in carcere”

La Corte d’Assise non ammette i video della Mirabelli “non rilevanti”

Dopo la riunione in camera di Consiglio La corte ha deciso di non ammette i video prodotti del PM “poiché sulle circostanze dedotte dall’ufficio di Procura, dall’esame della Mirabelli, sono emersi i contrasti rispetto alle prime dichiarazioni e l’imputata in sede dibattimentale ha dato la sua versione dei fatti”. Per la Corte l’acquisizione dei video dunque non appare rilevante.

Sarà ascoltato il dott. Cavalcanti sulla dinamica del fatto

Sulla memoria del medico Legale ha deciso invece l’escussione del dottore Cavalcanti poichè “nelle memorie ex articolo 121 c.p.p non rientrano le consulenze o perizie tecniche e vi è ferma opposizione della difesa all’ingresso dell’atto in assenza di contraddittorio”. Corte che infine non ha ammesso alcuni documenti e i CD con i video della trascrizione tecnica dall’elenco prodotto dalla difesa poiché “non rilevanti ed ammette tutti gli altri documenti prodotti dalla Difesa“.

Dunque nella prossima udienza il dottore Calvanti sarà ascoltato in aula, ma solo sulla dinamica del fatto, mentre la difesa della Mirabelli ha chiesto e ottenuto di poter ascoltare anche Massimiliano Cardamone consulente della difesa. Poi toccherà alla requisitoria del PM , all’arringa della difesa e alla decisione della Corte che potrebbe arrivare subito dopo l’estate.

 

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