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Ombrelloni piazzati e posti bloccati a Zolfara di Rossano. La denuncia: «qui regole calpestate»

Ionio

Ombrelloni piazzati e posti bloccati a Zolfara di Rossano. La denuncia: «qui regole calpestate»

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COSENZA –  Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione della nostra lettrice Roberta che lamenta la ‘cattiva abitudine’ di piazzare ombrelloni e lettini sulla spiaggia di Zolfara di Rossano come segnaposto.

“Sono nata e cresciuta in provincia di Cosenza, adoro la Calabria, le sue montagne e il suo mare. Come molti giovani vivo e lavoro lontano da questa terra meravigliosa, e mio figlio ha il certificato di nascita modenese, ma il sangue calabrese. Essere genitore oggi è forse più difficile, ma noi ci impegniamo a dare il buon esempio tutti i giorni. Purtroppo in questa nostra vacanza estiva a Zolfara di Rossano, le autorità competenti non ci hanno aiutati nel dimostrare ai bambini che chi sbaglia, viene sanzionato dalla legge.

Tutti le mattine ci rechiamo in spiaggia libera, anche abbastanza presto, per godere del mare e della nostra bella costa, ma come tutte le mattine mi trovo a dover spiegare a mio figlio che pur arrivando presto, ed essendo veramente in pochi in spiaggia, non possiamo fermarci vicino la riva, ma piantare il nostro ombrellone quasi a bordo strada.
Perché? Perché qui è abitudine piantare gli ombrelloni (sedie, gonfiabili, pinne, maschere e canotti) e lasciarli in spiaggia per tutta la vacanza.

Sono le 10.30, dei proprietari degli ombrelloni/albero nessuna notizia, continuiamo a fare i nostri giochi schivando ombrelloni chiusi. Ore 12.30, mio figlio ha fame. Chiudiamo e raccogliamo tutto, e “portiamo via il nostro ombrellone” – mio figlio, 3 anni “perché noi lo portiamo via?” E noi “perchè rispettiamo l legge”.

Nessuna parola o commento dei pochi villeggianti  finalmente arrivati sotto gli ombrelloni/albero. Anzi, al terzo giorno che facciamo sta fatica di piantare e spiantare gli ombrelloni ci guardano come fossimo degli alieni. Alcuni di questi ombrelloni credo di non averli mai visti aperti. Il vero malessere però dov’è? Ho chiamato e inviato mail alla capitaneria di porto di Corigliano tutti i giorni, mi hanno risposto che avrebbero registrato la segnalazione ma che lì è una pratica diffusa. Scioccata!

Se è vero che il dolce arriva alla fine, vi servo anche l’ultima portata, sotto gli ombrelloni/albero non ci sono calabresi, ma italiani di altre regioni! e allora mi chiedo: perché in costiera amalfitana, in Versilia, a Fregene queste persone seguono le regole e poi arrivano qui e sono convinti di poter fare come vogliono? Ah! Povera Calabria mia”.

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