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No al Ponte sullo Stretto, Meloni: “Invasione dei giudici”. Occhiuto: “Decisione assurda”

Calabria

No al Ponte sullo Stretto, Meloni: “Invasione dei giudici”. Occhiuto: “Decisione assurda”

Così la premier e il presidente della Regione Calabria dopo la decisione della Corte dei Conti che ha negato il visto di legittimità al Ponte sullo Stretto

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CATANZARO – “Ha ragione il vice premier Matteo Salvini: la decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria dopo la decisione della Corte dei Conti che ha negato il visto di legittimità al Ponte sullo Stretto. Il Ponte sullo Stretto non rappresenta solo una grande infrastruttura che il Mezzogiorno attende da decenni, ma anche un’immensa occasione per la Calabria e per la Sicilia: la concreta possibilità che queste Regioni hanno di dimostrare al mondo intero che sono capaci di condurre a termine opere straordinarie. Il Sud vuole opportunità, vuole misurarsi con sfide entusiasmanti, vuole concorrere per creare sviluppo e per competere con il resto del Paese. Trovo assurda la presa di posizione della Corte dei Conti, ma sono certo che il governo andrà avanti in un processo ormai non più reversibile”.

Meloni: “Invasione dei giudici”

“La mancata registrazione da parte della Corte dei Conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento”. Lo ha dichiarato il premier Giorgia Meloni dopo la decisione della Corte dei Conti sugli atti inerenti il Ponte sullo Stretto. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer. La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a un’intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo sostenuta dal Parlamento.

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