Area Urbana
Neonata rapita, Valeria: «in quelle due ore ci hanno strappato il cuore, ascoltare queste parole fa male»
COSENZA – Ad aprire ieri, lunedì 14 aprile, la nuova edizione della trasmissione “Storie di sera” condotta da Eleonora Daniele, sono stati – ospiti in studio – Valeria e Federico, i due giovani genitori di Sofia, la neonata rapita lo scorso 21 gennaio dalla clinica Sacro cuore di Cosenza a poche ore dalla nascita. Il racconto televisivo ha ripercorso quelle fasi di interminabile attesa e profonda preoccupazione, fino al lieto fine del ritrovamento della bimba. Accompagnati dai loro avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani, i genitori di Sofia davanti alle telecamere di Raiuno sono apparsi ancora molto provati dalla vicenda che la conduttrice Eleonora Daniele ha definito “assurda ed inquietante”.
È stato delineato il profilo della rapitrice Rosa Vespa: “Il sogno di una gravidanza che non arriva e che si trasforma in una ossessione”. La troupe di “Storie di sera” è tornata a Cosenza per provare ad incontrare il marito Moses Omogo che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Il cognato di Rosa – raggiunto dalle telecamere mentre era in macchina – si è lasciato scappare, senza mostrarsi, accuse neanche troppo velate a chi la sera del rapimento, secondo lui, non sarebbe dovuto entrare nella loro casa insieme alla polizia che faceva irruzione per liberare Sofia, insinuando un ribaltamento di responsabilità nei confronti della clinica, e provando così a ridimensionare quelle di Rosa Vespa. Immediato il commento di mamma Valeria: “In quelle due ore ci hanno strappato il cuore, ascoltare queste parole ci fa male”.
L’avvocata Chiara Penna ha ribadito il fatto che “se Sofia è tornata nelle braccia dei suoi genitori è solo grazie alla polizia di Stato perché sono stati gli agenti, attraverso l’analisi immediata delle telecamere dei negozi, a risalire alla targa dell’auto ed a trovare subito la rapitrice, riportando appunto Sofia alla sua famiglia”. A chiusura di questo spazio, l’abbraccio di Eleonora Daniele a mamma Valeria e nello studio una palpabile commozione.
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