Calabria
Morta sospetta dopo un intervento d’urgenza, i familiari presentano denuncia per chiedere la verità
CATANZARO – È stata presentata dalla famiglia, la denuncia formale per accertare eventuali responsabilità relativamente alla morte di una donna di 73 anni, deceduta il 20 agosto scorso all’Azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” di Catanzaro dopo un intervento chirurgico d’urgenza. Nella querela, già trasmessa in Procura, si chiede di accertare se vi siano stati ritardi, omissioni e sottovalutazioni da parte del personale sanitario. La vicenda ha inizio il 28 luglio, quando la donna si sarebbe recata per la prima volta al pronto soccorso con forti dolori addominali, febbre, diarrea, perdita di peso e confusione mentale. Dopo un’attesa di oltre otto ore – raccontano i familiari – sarebbe stata ipotizzata una perforazione intestinale, poi esclusa. La donna è stata comunque ricoverata in chirurgia fino al 6 agosto, e poi dimessa con l’indicazione di effettuare una TAC e seguire una terapia farmacologica.
Il successivo 12 agosto le sue condizioni sono nuovamente peggiorate, e la 73enne è tornata in ospedale. Nonostante un quadro clinico già compromesso, la donna – hanno evidenziato i familiari – è stata trattenuta in osservazione breve intensiva (OBI) per mancanza di posti letto. Il 16 agosto, a fronte di un ulteriore aggravamento, sarebbe stato disposto il trasferimento in chirurgia, ma il reparto avrebbe inizialmente rifiutato il ricovero per poi accoglierla in tarda serata. Il giorno seguente una TAC avrebbe evidenziato una perforazione intestinale. Operata d’urgenza, durante l’intervento sarebbero emerso altre due perforazioni e persino un ascesso. La situazione precipita nelle ore successive e il 20 agosto la 73enne muore per arresto cardiocircolatorio. L’inchiesta è nelle mani della Procura di Catanzaro.
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