Giorgio Napolitano ha inviato una lettera alla Fondazione Giacomo Mancini in occasione del centenario della sua nascita.
COSENZA – Elogio pubblico da parte del senatore a vita per il defunto politico cosentino. “Giacomo Mancini è stato una personalità di spicco della politica e della vita pubblica italiana, nei suoi ruoli di dirigente del Psi, di uomo di governo e di meridionalista”. E’ quanto scrive l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera alla Fondazione Giacomo Mancini il cui presidente, il figlio Pietro, l’ha resa nota. Domani, a Cosenza è in programma una manifestazione in occasione del centenario della nascita del leader socialista. “Mi complimento, vivamente – scrive Napolitano – per l’iniziativa, promossa dalla ‘Fondazione Giacomo Mancini’, pregandola di volermi considerare pienamente partecipe a un omaggio, che sento profondamente, da compagno e da amico. L’inizio della mia collaborazione con lui risale alla metà degli anni ’50, quando rappresentavamo i nostri due partiti nel Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno, in cui Mancini diede un contributo anche critico e, certamente, innovativo, nel solco dell’ispirazione autonomistica, che coltivava, nel gruppo dirigente nazionale del Psi. Ci confrontammo poi, sempre con reciproco rispetto e simpatia, negli anni della sua importante azione di governo, pur ricoprendo io un ruolo di opposizione, peraltro con spirito unitario. I suoi apporti alla battaglia meridionalistica sono stati, costantemente, significativi e appassionati, al di là delle diverse funzioni, da lui svolte nella vita pubblica nazionale. Mi è, in particolare, gradito ricordare come ci ritrovammo vicini, nella campagna per le elezioni europee del 1999, che mi videro candidato, e quale caloroso sostegno io ebbi da lui, anche in una da me non dimenticata manifestazione a Cosenza”. “Giacomo Mancini – conclude Napolitano – è stato anche oggetto di pesanti campagne polemiche da parte di molteplici detrattori. Ma la sua figura rimane nella memoria storica collettiva del tempo, da lui, intensamente, vissuto tra le più incisive e combattive della sinistra e della democrazia italiana”.