“Saam: insieme”: la Terra di Piero abbraccia Namibia, un’altra figlia di mamma Africa

Un altro viaggio per ridare il sorriso ai tanti bambini è la nuova missione di Sergio Crocco e la Terra di Piero. Intanto a Cosenza si lavora sodo per raccogliere fondi con lo stand su corso Mazzini e l’asta di beneficenza al Museo del presente a Rende con la mostra tutta africana firmata dagli artisti cosentini

 

COSENZA – Qualche ora fa la nuova partenza di Sergio Crocco e la Terra di Piero verso un’altra figlia di mamma Africa, la Namibia, segna l’inizio di un’altra avventura verso la solidarietà ai tanti bambini meno fortunati. In otto, sette cosentini e un genovese, approderanno nell’abbraccio di una terra arsa di amore e di bisogno per non morire, una terra che chiede e grida e la Terra di Piero ascolta e risponde. Un viaggio di ricognizione, l’incontro con il console, la visita nei luoghi più bisognosi per decidere il da farsi, tra pozzi, scuole, parco giochi, container con beni di prima necessità. Prima della partenza, davanti alla seda dell’associazione che porta l’immagine di Mamma Africa e dei luoghi in cui la Terra di Piero ha lasciato un segno tangibile dell’amore di tutti i cosentini, Sergio Crocco affida il suo pensiero in un post sul profilo Facebook perchè tutti sappiano che l’amore, quello vero, quello della Terra di Piero, non ha confini.

CROCCO: PAMOJA, SAAM: INSIEME. I NOSTRI PROGETTI NON RESTANO MAI SU CARTA

“Rieccoci, si riparte. La Terra di Piero inizia una nuova missione. L’abbiamo chiamata Progetto Saam (che il lingua Afrikaans vuol dire INSIEME. Esattamente come era Pamoja in lingua Swahili per la Tanzania)” – Così inizia il suo messaggio di saluto agli amici e a tutta la città di Cosenza Crocco, per tanti Canaletta, il giardiniere poeta che della sua vita ne ha fatto una missione per portare il sorriso a chi è meno fortunato- .
“Io, Pasquale, i due Giuseppe, Francesco, Mauro, Riccardo, Andrea – continua Crocco-: Sette cosentini, assieme ad un genovese trapiantato da tanti anni in Namibia, saremo in viaggio da oggi. Quattordici ore di volo ci aspettano e poi ci troveremo catapultati in un paese ritenuto il più affascinante d’Africa, ma anche uno dei più poveri in assoluto e con il problema siccità sempre in agguato.


Sarà un necessario viaggio di ricognizione, funzionale alla missione vera e propria di fine Marzo. In questi 10 giorni andremo a parlare con il Console Italiano (in Namibia non abbiamo ambasciata) con i responsabili del porto di Walvis Bay per vedere se ci possono essere le circostanze giuste per allestire un container) e andremo a conoscere le realtà degli orfanotrofi namibiani (dove l’incidenza dell’Aids è il doppio di quella che era in Tanzania…). Insomma, andremo ad esplorare il territorio per vedere cosa materialmente potremo fare per migliorare la qualità della vita dei bambini namibiani. Il pozzo e il Parco Giochi Piero Romeo 3 sono i nostri obiettivi.

 


Oggi saremo 7 cosentini, un genovese…e tutti voi che volete bene alla Terra di Piero. Spero di potervi tenere aggiornati tramite internet, che pare sia molto “ballerino” in Namibia.
Buon viaggio a noi e GRAZIE a chi resta a Cosenza ma non ferma le attività del banchetto su Corso Mazzini e la Mostra al Museo del Presente. Andateci e ci darete una mano fattiva. Perchè poi, lo vedete, i nostri progetti non restano mai su carta. W La Terra di Piero e W i cosentini solidali che non si chiudono e guardano il mondo oltre le proprie esistenze. Oggi Piero Romeo è contento. Ce la faremo SAAM, insieme”

 

 

TANTI PROGETTI, TANTE MANI “SPORCHE DI AMORE” HANNO LAVORATO PER IL SORRISO DI TANTI BAMBINI

La Terra di Piero è una di quelle poche e rare associazioni che non fanno rumore, non fanno chiacchiere, se non per far ridere i cosentini, e non solo, con le brillanti commedie di Sergio Crocco nate con l’unico scopo di raccogliere fondi per aiutare mamma Africa. Un gesto nobile che non hanno pubblicizzato con conferenze stampe, in pompa magna per dire al mondo “Guardatemi cosa faccio adesso, io sono bravo, io sono bello, perchè aiuto il prossimo”. Questa volta è stata adottata “la politica del fare”. Sergio presa la penna in mano scrisse poesie, commedie, un po’ più serie e poi un po’ meno serie per diffondere il messaggio di solidarietà che l’associazione aveva in mente di portare avanti per chiunque avesse bisogno di aiuto. Furono portate in scena Maniamuni, Seriamente Crocco e tante altre opere, ognuna con un chiaro messaggio; ognuna capace di trattare ed affrontare un tema forte del sociale. L’idea funzionò, anche grazie allo spirito forte e di unione degli associati la Terra di Piero, che negli anni hanno mantenuto fede all’unico credo lasciato in consegna da Piero Romeo, un ultras del cosenza ma un ultras della solidarietà umana, amico e fratello di Sergio Crocco, il quale, proprio il giardiniere poeta ha deciso di portare avanti e non fare svanire nel nulla la potenza del bene, dell’amore e della solidarietà.

E’ così, non molti anni fa, in circa venti giorni Sergio sempre con la sua fedele penna Bic, di notte, scrisse il primo capolavoro “Conzativicci, chiovano sordi spicci” e iniziò un semplice passa parola “venite a vedere la commedia, abbiamo bisogno di soldi per costruire pozzi e scuole”. Nient’altro che un semplice passa parola che portò nel 2014 9 mila persone – spettatori – in curva allo stadio Marulla – San Vito, a Cosenza. Subito dopo la creatività del poeta giardiniere portò alla “nascita” di “Foraffascinu, prova a dire Cuddruriaddru” e anche in quel caso Cosenza non si fece attendere riempiendo stadi, teatri, anfiteatri. Ricordiamo che le commedie “viaggiarono fuori porta”, in Italia, dai molti cosentini che ormai non vivono più a Cosenza. Gli artisti che interpretarono i personaggi di Conzativicci salirono sul palco 33 volte e 23 per Foraffascinu. Una cosa è certa, come ripete più volte Crocco “senza i cosentini non siamo nulla”: i cosentini, la città bruzia c’ha messo sempre il cuore e alla richiesta della Terra di Piero non ha mai fatto mancare l’apporto, non solo di cuore, morale ma anche materiale. Costola della Terra di Piero è lo spettacolo di grande successo “Tre uomini e na seggia” realizzata dagli associati Antonio Filippelli, Roberto Giacomantonio, Eliseno Sposato che partecipa al grande progetto di solidarietà della Terra di Piero

I PROGETTI REALIZZATI

 

Se chiedi al cosentino perchè sceglie la Terra di Piero risponde “perchè “sa” di buono”. Ed è proprio per la certezza della trasparenza con cui porta avanti le attività solidali, che continua a raccogliere consensi tra la gente. Riconfermando la più grande opera realizzata dall’associazione, il parco giochi Piero Romeo, il terzo parco inclusivo in Italia ma il più grande in tutta la penisola e il primo per il centro sud, con abbattimento totale delle barriere architettoniche, rampe di accesso, percorsi per bambini ipovedenti, altalene adatte ad ospitare le sedie a rotelle, percorsi tattili, orti sospesi e scivoli, vediamo quali sono stati i progetti portati a termine. Lo vogliamo fare riportando un post di Sergio Crocco del novembre 2017 quando qualche cosentino “un po’ ignorante (fortunatamente pochissimi)” vedendo Crocco entrare in un bar disse all’amico “chisà quanti sordi si sta facìannu cù st’Africa…”

E così Crocco affidò nuovamente alla sua penna l’ardito compito di spiegare a tutti, ma proprio a tutti quanto in realtà fosse ricco pur non avendo un conto in banca, grazie proprio a mamma Africa raccontando tutto ciò che fattivamente la Terra di Piero ha realizzato

“(…) Se non rubi sei anormale. Se non truffi ed imbrogli le persone, siano esse anche bambini malati di AIDS, sei un fesso. Purtroppo è un comune sentire di molti, ma non di tutti. E’ la consapevolezza che noi umani siamo di più il motore che mi fa andare in Africa e non rubare niente, anzi rimettendoci un bel po’ in termini di tempo e lavoro. Si, c’è un’onestà morale ed intellettuale di fondo che mi impedirebbe di tradire i miei valori.

In effetti il signore del bar di stamattina ha ragione. Io in Africa sto guadagnando tantissimo. Ovviamente non nei termini che pensa lui, perché pezzente ero, pezzente sono e pezzente morirò. Il mio è un guadagno più “alto”, non numerabile, incommensurabile. Gli occhi dei ladroni truffatori che infestano Cosenza non riusciranno mai a “leggere” il mio guadagno. Perché io, senza nemmeno un conto in banca, sono ricchissimo rispetto a loro e al loro culo incollato al SUV.
Perché in Africa ho incrociato le lacrime ed il sorriso di Francesco Luberto, che due anni fa perse la figlia e, grazie alla Terra di Piero, ha letto il nome di Marianna sopra una targa alla scuola di Isakalilo, nella Tanzania meridionale. Centinaia di bambini africani altrimenti senza futuro si formeranno in quell’aula. Marianna rivive in loro. Io parlavo con Francesco e mi arricchivo.
Poi parlavo con Melania e Roberto, la fidanzata ed il fratello di Andrea Arcuri, e mi arricchivo, ma proprio tantissimo, a vedere la gioia nei loro occhi alla vista della targa del Giardino di Andrea Arcuri, dove abbiamo ripristinato 4 giochi ormai in disuso, all’interno dell’Orfanotrofio di Tosamaganga. 80 bambini, 20 dei quali con AIDS conclamato, stanno giocando in questo momento, grazie (anche) a me. Ed io mi sento miliardario.
Da giugno scorso ad adesso 16 bambini nati prematuri non sono morti al punto nascite di Morogoro perchè ci sono in funzione due incubatrici donateci dall’Ospedale di Perugia che scaricammo dal container. (dal giugno 2017 a giugno 2018 i bambini salvati grazie alle incubatrici sono 53, ndc)

Ricchezza su ricchezza.
Trentaquattro bambini e ragazzi con gravissime disabilità mentali stanno adesso giocando nel Parco Gianfranco Aloe ed altri 40 nel Parco Diego Pugliese, entrambi a Dodoma, la capitale amministrativa della Tanzania. Grazie alla Terra di Piero.
Si, sono straricco.
Ed ancora, al centro Sambamba, ad Iringa, i bambini disabili (che già è un miracolo, grazie ad Alessia, Paolo e gli altri volontari de L’Africa Chiama, che vedano la luce oltre le mura domestiche) abbracciano i giochi arrivati loro tramite il nostro container dell’anno scorso. Rivedo quei giocattoli da noi in disuso riprendere corpo ed anima di fronte a bimbi che non fanno un capriccio.
Si, io mi arricchisco.
Sessantaquattro bambini di Morogoro, ospiti della struttura “Bambini senza casa” possono mangiare la pizza, il pane, i dolci, grazie al forno portato da noi e donato dai genitori di Valeria Greco. Hanno tutto l’occorrente perché ce lo ha portato fisicamente la Terra di Piero.
E io più ci penso più sono ricco.
E poi i bambini di Kondoa, quelli di Ilula, di dar es Salaam, che hanno visto la loro qualità della vita migliorata, anche se di poco perché è poco ciò che noi possiamo riuscire a fare, mi fanno arricchire in modo esponenziale.
Quel signore di stamattina, insieme ad altri pochi deficienti che chiamarli cosentini è un insulto a Telesio, forse forse, in tutta la loro idiozia, una cosa giusta l’hanno detta: Canaletta si sta arricchendo. E vi lascio immaginare quanto ricco mi ha reso il Parco Piero Romeo a Cosenza. Non so più dove mettere gli ori”.

Questo ricordiamo era un post di Crocco del novembre 2017. Tra le ultime strutture realizzate nel 2018 vogliamo ricordare il primo parco giochi (e probabilmente l’unico in Africa) per bambini disabili in Tanzania, costruito all’esterno della scuola primaria di Ipogolo, che ospita due classi speciali di alunni disabili.

E prima ancora della Tanzania la Terra di Piero nella Repubblica centro africana ha costruito un pozzo, una scuola infanzia a Paoua e a Bedaia funzionanti. Una casa famiglia a Bangui.
In Madagascar ha realizzato un container di 12 metri con viveri, medicinali, pannelli solari.
In un sobborgo di Antananarivo, Ambohitrimajaka è stato realizzato un edificio di tre piani con al primo piano una scuola; al secondo un refettorio; al terzo piano una scuola cucito con 18 macchine da cucito

Tante ancora le opere realizzate tra cui ricordiamo ancora il secondo container inviato agli orfanotrofi di  Kondoa, Darsalam, Irina; una parte del container è stato destinato all’ospedale di Migoli. Un aiuto economico al villaggio Masai per costruzione asilo Matebete. E non in ultimo Gertrude, 15 anni di Morogoro, nella Tanzania meridionale. Colpita da spina bifida, una malattia della colonna vertebrale particolarmente grave. Geltrude abita in un orfanotrofio, in un posto dove non c’è asfalto, e dunque cammina sulla terra rossa aiutata da una sedia. Questo le ha portato, come se non bastasse la spina bifida, un’infezione che le sta maciullando il piede. Per portare Geltrude a Dar Es Salaam e ricostruirle il piede (per la spina bifida non abbiamo le possibilità) servivano mille euro. Oggi Gertrude grazie alla Terra di Piero sta meglio

LE INIZIATIVE DELLA TERRA DI PIERO PER REALIZZARE IL PROGETTO SAAM

Tante, davvero tante le iniziative dell’inarrestabile associazione “la Terra di Piero”. L’associazione crea per tutti e porta soldi in cassa per l’Africa mettendo in atto un circuito economico davvero incredibile perchè porta avanti le aziende e l’artigianato calabrese. Prossimamente saranno pronti i cestini natalizi doverosamente confezionati con i prodotti cosentini. Ricordiamo una delle prime grandi idee della “Terra di Piero” con le bomboniere solidali. Articoli magnifici confezionati direttamente da esperte associate, su ordinazione, utilizzando sempre le aziende locali. E ancora è in arrivo un grande concerto il prossimo 7 dicembre (a breve tutte le info) anche questo realizzato da artisti cosentini e, anche se Crocco non ha voluto dir nulla in merito, sappiamo che sono in dirittura di arrivo due nuove commedie. Non ci resta che attendere, dunque.

Nel frattempo, in questi giorni due le iniziative importanti: L’AFRICAdiMOSTRA la mostra interamente realizzata con opere di artisti cosentini. Tutti i proventi di questo evento saranno devoluti alla costruzione del parco giochi inclusivo accessibile ai bambini disabili alla periferia di Windhoek, in Namibia. Sarà aperta fino al 4 novembre prossimo presso il Museo del Presente a Rende. Un grazie doveroso al primo cittadino Manna che ha nell’immediato aperto le porte della struttura e della città di Rende all’associazione Terra di Piero quando il maltempo di questi giorni ha impedito l’iniziativa al parco Piero Romeo dove era stata inizialmente prevista. Settanta le opere esposte. Si parte da una base d’asta di 20 euro. Ogni opera racconta uno scorcio d’Africa. Gli orari di apertura sono dalle 17 alle 20 (in basso le foto delle opere, ndc)

 

 

E poi lo stand di artigianato realizzato dalla Terra di Piero su corso Mazzini, all’altezza di piazza Kennedy, nell’ambito della Festa del cioccolato. Oltre ai  gadget tradizionali, come i dvd di Conzativicci e Foraffascino, il trivial bruzio e la tombola cosentina, i teli mare, le felpe, i profumatori per auto e gli adesivi, sono presenti anche le splendide creazioni artigianali: Borse, sacche, pochette e tovagliette americane rigorosamente fatte a mano con tessuti africani. Anche il ricavato del banchetto servirà per finanziare la prossima missione in Namibia. Lo stand si sposterà presso la mostra in Rende e rimarrà attivo fino al prossimo 4 novembre (in basso le foto delle realizzazioni artigianali, ndc)

 

 

Dalla redazione “Qui Cosenza” un in bocca al lupo alla “Terra di Piero” per questa nuova missione d’amore

 

 

LE OPERE DELLA MOSTRA “L’AFRICAdiMOSTRA”

Foto a cura di Andrea Pirri

 

 

L’ARTIGIANATO DELLA “TERRA DI PIERO”

 

 

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