Massimo Bozzo è il “delegato dal sindaco alla gestione del canile al randagismo” ma le sue recenti ‘dichiarazioni’ su Facebook hanno fatto infuriare Assunta Cosentino, Maria Antonietta Sesti, Annalisa Brescia che hanno scritto al sindaco
COSENZA – Non sono proprio piaciute quelle affermazioni scritte da Bozzo su Facebook e così in tre, Assunta Cosentino, Maria Antonietta Sesti, Annalisa Brescia hanno scritto una lettera al sindaco Occhiuto allo scopo di sottoporre alla sua “cortese attenzione le affermazioni del sig. Massimo Bozzo, suo collaboratore, delegato alla gestione del canile e del randagismo, recanti data 12 febbraio 2017”.
“Ad esito della manifestazione “Cosenza Adottami in Love” – è scritto nella lettera – Bozzo scriveva nel gruppo Facebook denominato “il Mondo di Armandino” un post che, ad avviso degli scriventi, offende il diritto fondamentale della persona, costituzionalmente garantito dall’artt. 2 e 18 della costituzione, oltre che gli scriventi stessi e quanti hanno sempre sostenuto l’azione benefica dell’associazionismo e del volontariato”.
“In generale la nota, si pone come l’apologia del “cane sciolto” e, tra informazioni improbabili (non esiste una sede LAV commissariata a Cosenza) e frasi denigratorie di persone che hanno operato sul territorio per anni, conclude con la seguente affermazione: “oggi si è scritta la più bella pagina di volontariato animalista nella città di Cosenza, una pagina fatta di tante ragazze e ragazzi senza nessuna appartenenza, senza nessun interesse, senza primedonne e soprattutto senza loghi …. A queste persone un grazie di cuore da parte mia e dell’amministrazione comunale !!!”.
“Il disprezzo espresso dal suo collaboratore – prosegue la lettera indirizzata ad Occhiuto – per le sigle e per l’operato delle associazioni, c’ha investito come un vento gelido: è appena il caso di ricordare in questa sede l’indiscutibile bontà, in materia animalista, dell’operato di Lav, Oipa , Enpa e l’elenco potrebbe allungarsi di molto, a livello nazionale e territoriale. Disconoscere la validità e il valore dell’associazionismo è pericoloso e antidemocratico, e un’amministrazione che affermasse il non diritto a vivere in associazione le esperienze di volontariato, è stigmatizzabile”.
“Ognuno di noi – conclude la missiva a firma di Assunta Cosentino, Maria Antonietta Sesti, Annalisa Brescia – sottraendo energie alle proprie famiglie e al proprio lavoro, ha sempre proficuamente operato all’Interno dell’associazionismo laico e religioso e teme che l’affermarsi di un principio-contro costituisca un vero e proprio attentato alla democrazia e alla libertà della persona. Andando oltre diremmo che Bozzo non solo manca di ostare il randagismo dei cani, ma tenta di affermare il randagismo del volontariato. Intimoriti e preoccupati dalla violenza espressa dalle affermazioni di Bozzo, Le chiediamo, pertanto, di volerci offrire il conforto della sua opinione riguardo al delicato argomento dell’associazionismo e del volontariato in associazione”.