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La liquirizia calabrese rivoluziona la bioedilizia: i residui agroindustriali diventano materiali innovativi

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La liquirizia calabrese rivoluziona la bioedilizia: i residui agroindustriali diventano materiali innovativi

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CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – La liquiriza, prodotto identitario calabrese, arriva nella bioedilizia e la rivoluziona. La Calabria segna così un nuovo ed importante traguardo nel campo della ricerca e dell’innovazione. Lo fa sapere l’Università della Calabria che con il Laboratorio di TecAm (Tecnologia dei Materiali e Catalisi Ambientali), in collaborazione con l’azienda Romano S.r.l. di Corigliano-Rossano, ha posto le basi per quella che viene definita una “scoperta rivoluzionaria” nel campo della bioedilizia.

In che cosa consiste? In “un prototipo di materiale composito, sviluppato utilizzando le fibre naturali della radice di liquirizia esausta – un residuo agroindustriale – promette di trasformare la produzione di pannelli in cartongesso decorativi e soluzioni per l’edilizia sostenibilespiega il team di ricerca. Uno studio pionieristico, così come viene definito dai fautori, che è stato recentemente pubblicato su “Clean Technologies MDPI”, rivista internazionale pubblicata dal Multidisciplinary Digital Publishing Institute.

La liquirizia in bioedilizia: una ricerca che si spinge dove nessuno era mai arrivato

“Questa collaborazione tra scienza, impresa e comunità si propone come punto di partenza per un’economia circolare autentica, replicabile e su misura per il territorio, con un impatto ambientale positivo, ponendo le basi per un futuro più sostenibile e condiviso” spiega l’associazione “Calabria Excellent”. Il suo presidente, Fabio Pugliese sottolinea con orgoglio il ruolo cruciale di questa collaborazione: “due eccellenze calabresi, l’Università della Calabria e la Romano Srl, hanno unito le forze per dare vita a una ricerca che ci svela orizzonti inesplorati. La nostra associazione è profondamente orgogliosa di questi risultati. Un ringraziamento speciale all’Unical e alla Romano Srl per il loro impegno e la loro visione”.

Il dott. Luigi Madeo, docente dell’Università della Calabria e coordinatore del team di ricerca ha spiegato che “la nuova scoperta esalta il valore di un materiale alleggerito con maggiore traspirabilità, prodotto senza l’uso di additivi chimici e con un impatto ambientale notevolmente ridotto. Il lavoro svolto dal team del Laboratorio TecAm rappresenta – ha concluso – un modello esemplare di ricerca integrata con il tessuto produttivo calabrese, dimostrando come l’università possa giocare un ruolo attivo nella rigenerazione industriale e ambientale”.

Vincenzo Romano, titolare della Romano Srl e socio fondatore di Calabria Excellent, ha precisato che l’azienda sarà sempre in prima linea “nel sostenere la ricerca universitaria sulla radice di liquirizia. Crediamo fermamente che questo impegno non solo giovi alla collettività, offrendo soluzioni innovative e sostenibili, ma ci permetta anche di arricchire le nostre conoscenze su una pianta spontanea e naturale che non smette mai di sorprenderci con il suo potenziale”.

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