FIRENZE – Riunione nazionale a Firenze di tutti i direttori e i responsabili di centrale unica di emergenza ‘112’ di tutte le Regioni d’Italia per presentare i nuovi componenti della Commissione consultiva 112 per Regioni e Province Autonome. Il vertice è ospitato nel presidio sanitario ‘Piero Palagi’ e tutte le regioni d’Italia stanno facendo partire il servizio 112. Il confronto di oggi a Firenze è incentrato “sui punti di forza e di debolezza del modello organizzativo” che ha nella Centrale unica di risposta (Cur) operatori formati per gestire la prima risposta alla chiamata, smistando le telefonate agli enti della gestione delle emergenze (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco o Soccorso sanitario).
Le nuove regioni che da circa tre mesi hanno aderito al servizio sono Puglia, Calabria e Abruzzo mentre l’Emilia Romagna è di prossima attivazione. Alla riunione prendono parte i rappresentanti del gruppo del Ministero dell’Interno che si occupa di coordinare il Nue (Numero unico di emergenza) in tutta Italia. Tra i temi, la localizzazione della telefonata 112 “punto di partenza per una rapida e corretta gestione dell’emergenza”, più elementi innovativi che fanno parte di un parco di strumenti e servizi. Alla riunione ha preso parte anche il direttore generale Asl, Valerio Mari, insieme al direttore di Nue112 Toscana, Alessio Lubrani.
La Toscana è stata la prima regione ad adottare una centrale unica coi volumi più importanti: tra le 8.000 e le 9.000 chiamate al giorno con tempi medi di risposta di 3,4 secondi. In totale alla centrale Toscana dall’apertura ad oggi sono state 7.413.810 le chiamate di cui 3.684.910 di effettive emergenze e 3.731.455 quelle bloccate dalla centrale e non inoltrate (a Carabinieri, Vigili del Fuoco, ecc.). Il tempo medio cosiddetto di processo, cioè il tempo in cui l’operatore parla con l’utente è di 44,3 secondi.