ROMA – Trascrivono i certificati di nascita dei bambini nati all’estero dalle coppie gay. Sono sempre di più i sindaci che si aggiungono alla lista dei “disobbedienti” dopo la circolare del ministero dell’Interno che ha bloccato il certificato di filiazione europeo. Al caso del sindaco di Padova, Sergio Giordani, si aggiungono ora anche la prima cittadina di San Lazzaro di Savena, Isabella Conti e di Sant’Arcangelo di Romagna, Alice Parma.
“Io continuerò a riconoscere i figli delle coppie omogenitoriali – afferma Isabella Conti – non solo i figli delle coppie composte da due mamme ma anche i figli di quelle composte da due papà, lo faccio perchè come sindaca sono la massima autorità sanitaria nel mio Comune, quindi spetta a me la tutela del benessere dei bambini, che viene prima di tutto”. Stessa cosa a Santarcangelo di Romagna, l’unico Comune della Provincia di Rimini che continuerà la trascrizione dei figli delle coppie gay.
“Non credo che ci siano le condizioni per interrompere il riconoscimento di un diritto che prima di tutto è del fanciullo, come è sancito dalla Convenzione europea dei diritti del fanciullo e soprattutto dall’ordinamento internazionale e dalla Convenzione di New York – spiega Alice Parma – In quanto sindaci siamo responsabili anche della tutela dei diritti delle persone che non possono ovviamente essere tutelate senza il nostro intervento”. “Abbiamo agito nel rispetto delle regole”.
Associazione Coscione: “pronti a depositare la GPA in Parlamento”
Intanto dall’Associazione Luca Coscioni arriva la proposta per una legge che istituisca la Gestazione per altri “solidale” anche in Italia, subito raccolta dal segretario di +Europa, Riccardo Magi: “Sono pronto a depositarla in Parlamento”. La proposta, che ha raccolto per ora oltre 5mila firme sul sito dell’Associazione, prevede una Gpa “libera, autonoma, volontaria, altruistica e solidale”.
“Qui non ci sono criminali”, ha spiegato Filomena Gallo, segretaria dell’Associazone Coscioni, presentando il provvedimento in una conferenza stampa dove è stata portata la testimonianza di due copppie omogenitoriali protagoniste di percorsi di maternità surrogata rispettivamente in Ucraina e negli Stati Uniti. “Siamo tutti contrari ad ogni forma di sfruttamento – ha sottolineato Gallo -, la legge che proponiamo prevede la piena consapevolezza e disponibilità”.
La proposta, già presentata nelle scorse legislature ma mai portata in discussione, prevede ,spiega Gallo, “un accordo lecito, solidale tra i soggetti coinvolti, in cui la gestante ha un ruolo centrale ed è sottoposta a test medici e psicologici. E’ previsto che la donna non abbia più di 42 anni, è prevista una polizza, il rimborso delle sole spese che riguardano la gravidanza, un registro nazionale delle gestanti e un massimo di due volte. Inoltre, la gestante deve essere autosufficiente economicamente e resta il divieto di Gpa commerciale in conformità con il quadro normativo italiano”.