Gimbe: “rallenta discesa casi Covid, -22,7% in Calabria. Quarta dose al 3,2%”

A livello regionale, l'incidenza è in diminuzione ovunque: il calo percentuale maggiore si registra in Calabria (-22,7%) ma la regione è ancora indietro rispetto alla 4^ dose

ROMA –  Negli ultimi sette giorni rallenta la discesa dei contagi (-14,8% contro il dato del -27,5% della settimana precedente); giù le terapie intensive (-5,9%), ricoveri ordinari (-13%) e decessi (-9,4%). Sono i dati del nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe per il periodo dall’11 al 17 maggio in base al quale i nuovi casi settimanali si attestano a quota 244 mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 35 mila casi giornalieri. In tutte le regioni inoltre si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi: dal -0,1% della Sardegna al -22,7% della Calabria.  

Rispetto alla settimana precedente, Gimbe sottolinea che negli ultimi sette giorni i nuovi casi sono 243.932 rispetto ai 286.350; i decessi 763 contro 842. In calo anche i casi attualmente positivi (967.401 contro 1.082.972 della settimana precedente), le persone in isolamento domiciliare (959.599 contro 1.074.035), i ricoveri con sintomi (7.465 contro 8.579) e le terapie intensive (337 contro 358 della settimana precedente).

In quattro Province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi: Rimini +0,4%; Biella +1,7%; Bologna +3,2%; Nuoro +32,7%. In 103, una riduzione (dal -1,6% di Cuneo al -39,1% di Vibo Valentia).

Per quanto riguarda gli indicatori ospedalieri, spiega poi il direttore operativo della Fondazione Gimbe, Marco Mosti “il numero dei posti letto occupati da pazienti Covid registra un’ulteriore flessione sia in terapia intensiva (-5,9%) che in area medica (-13%)”.

Nel dettaglio, in area critica al 17 maggio si registrano 337 posti letto occupati; in area medica, invece, dopo il picco di 10.328 registrato il 26 aprile, i posti letto Covid sono scesi a quota 7.465 il 17 maggio. Al 17 maggio il tasso nazionale di occupazione è dell’11,6% in area medica e del 3,6% in area critica. Cinque Regioni superano la soglia del 15% in area medica, con l’Umbria che raggiunge il 27,5%, mentre tutte le Regioni si collocano sotto la soglia del 10% per l’area critica.

“Rimane stabile – evidenzia Mosti – il numero di ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni è di 35 rispetto ai 33 della settimana precedente”. Diminuiscono ancora i decessi: 763 negli ultimi 7 giorni (di cui 38 riferiti a periodi precedenti), con una media di 109 al giorno rispetto ai 120 della settimana precedente. In calo, infine, il numero dei tamponi totali (-12,4%): da 1.971.656 della settimana 4-10 maggio a 1.727.246 della settimana 11-17 maggio. In particolare i test rapidi sono diminuiti del 13,8% (-209.315), mentre quelli molecolari del 7,8% (-35.095). La media mobile a 7 giorni del tasso di positività è sostanzialmente stabile sia per i tamponi molecolari (dall’8,2% all’8%) che per gli antigenici rapidi (dal 16% al 16,1%).

“Quarta dose per over 80 e fragili, aspettare l’autunno è pericoloso”

Da metà febbraio si è registrato un progressivo aumento del tasso di mortalità negli anziani e per questo il Gimbe spinge gli over 80, i fragili e gli ospiti delle Rsa che hanno ricevuto la terza dose a non tardare con il secondo booster:Aspettare l’autunno – dice Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – per avere un vaccino aggiornato è molto pericoloso per le persone vulnerabili che, al contrario, devono ricevere l’ulteriore booster a 120 giorni dalla terza dose”.

Le evidenze scientifiche internazionali, si legge nel testo del monitoraggio settimanale indipendente, dimostrano che la protezione vaccinale nei confronti della malattia grave inizia a calare dopo 120 giorni dalla somministrazione del booster. “In Italia, a partire da metà febbraio – dice Gimbe – si rileva un progressivo aumento del tasso di mortalità negli over 80 (da 28,8 a 40,1 decessi per 100 mila persone) e, seppure in misura minore, nella fascia 60-79 anni (da 3,4 a 4,9 decessi per 100 mila persone), con conseguente numero assoluto di decessi molto elevato nelle fasce più anziane della popolazione, in particolare negli over 80″.

“Il calo dell’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave – spiega Cartabellotta – sta determinando un netto aumento della mortalità nelle fasce più anziane della popolazione, già vaccinate con tre dosi, mentre si stanno sempre più consolidando le evidenze scientifiche sull’efficacia del secondo booster nel ridurre ospedalizzazioni e decessi.

In tal senso, le inaccettabili disuguaglianze regionali sulle coperture con le quarte dosi parlano chiaro: occorre passare ovunque a strategie di chiamata attiva, molto più efficaci della prenotazione volontaria, con un auspicabile coinvolgimento dei medici di famiglia”. Al 18 maggio, secondo i dati di Gimbe, sono state somministrate solo 509.480 quarte dosi rispetto a una platea di 4,4 milioni di persone. Il tasso di copertura nazionale è dell’11,5% con nette differenze regionali: dal 3,2% della Calabria al 24,7% del Piemonte. Se le quarte dosi non decollano, sono 8,22 milioni le persone che al 18 maggio non hanno ancora ricevuto la prima dose booster. Sempre al 18 maggio, secondo la Fondazione Gimbe, sono state somministrate 39.483.137 terze dosi con una media nell’ultima settimana di 7.795 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (47.703.593 persone), aggiornata al 6 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’82,8% con nette differenze regionali: dal 77,2% della Sicilia all’86,8% della Valle D’Aosta. Di queste 3,41 milioni possono riceverla subito, pari al 7,1% della platea con nette differenze regionali (dal 3,8% dell’Abruzzo all’11,4% della Sicilia); 4,81 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 10,1% della platea con nette differenze regionali (dal 6,7% della Valle D’Aosta al 12,8% dell’Abruzzo).

Incidenza Covid aumenta in 4 province

Sono solo quattro le province dove l’incidenza (tasso di positività al Covid) aumenta: Bologna (+3,2%), Rimini (+0,4%), Biella (+1,7%) e Nuoro (+32,7%). In base al monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe (per il periodo 11-17 maggio), sono poi solo 17 le Province dove l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti. Si tratta di Chieti (741), Salerno (647), Nuoro (640), Pescara (638), Sud Sardegna (620), Ascoli Piceno (605), Crotone (603), Cagliari (600), Teramo (594), Avellino (588), Oristano (571), Campobasso (571), Benevento (559), Terni (543), Bologna (537), L’Aquila (531) e Fermo (518).

A livello regionale, l’incidenza è in diminuzione ovunque: il calo percentuale maggiore si registra in Calabria (-22,7%), seguita da Basilicata e Sicilia (entrambe con -21,6%), da Veneto (-21,3%) e Liguria (-20,7%). Sostanzialmente stabile, invece, l’incidenza in Sardegna (-0,1%).

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