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Italia Viva, l’appello per un piano serio di rilancio della montagna: «Sila abbandonata, servono fatti subito»
COSENZA – “Siamo ad agosto, nel pieno della stagione estiva, ma sulla Sila regna un silenzio irreale: pochi turisti, impianti fermi, attività ridotte al minimo. Decine di dipendenti impegnati nel rilancio della montagna – compresi quelli dell’indotto – attendono un segnale che restituisca loro speranza e futuro”. È questo il monito lanciato da Filomena Greco di Italia Viva che in clima di elezioni richiama l’attenzione sullo stato di abbandono che vige in Sila.
“A fine giugno abbiamo aperto una vertenza che ha suscitato clamore e grande interesse mediatico, ma le istituzioni sono rimaste immobili – ha chiosato – La montagna è abbandonata a sé stessa: affidata alle poche risorse dei sindaci volenterosi, agli eroici operatori turistici e, soprattutto, agli addetti agli impianti che mettono a disposizione le loro competenze per renderli attrattivi 365 giorni l’anno. Questa è una questione che non può e non deve essere lasciata cadere: ne va dello sviluppo economico e sociale di un territorio che più di tutti soffre lo spopolamento”. aggiunge la Greco.
Italia Viva, il piano per il rilancio della montagna: cosa fare nell’immediato
“Come Italia Viva, riteniamo indispensabile mettere a punto un piano serio, strutturato e tempestivo per il rilancio della montagna calabrese. Abbiamo avanzato – dichiara ancora Filomena Greco – proposte concrete: governance unica, completamento delle infrastrutture, programmazione pluriennale, assunzione di nuovo personale per colmare il grave sotto-organico e certezza degli stanziamenti. Vogliamo discuterle con tutti i soggetti interessati per capire i margini di azione e avviare, fin da subito, un progetto concreto a livello politico”.
“Non c’è più tempo da perdere: lo stato di inattività e l’inadeguatezza degli impianti di Camigliatello e Lorica non sono più tollerabili. La Sila è una risorsa economica, ambientale e sociale: assistere, senza reagire, alla sua decadenza è inaccettabile. Ha un potenziale turistico ancora inesplorato e può – anzi deve – diventare il fiore all’occhiello dell’ospitalità calabrese. Non è più tempo di passerelle e spot: – conclude l’esponente di Italia Viva – serve una progettualità solida e di lungo periodo“.
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