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IT-Alert, fallito ieri il test sull’incidente industriale a Montalto. Nessun messaggio sui cellulari

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IT-Alert, fallito ieri il test sull’incidente industriale a Montalto. Nessun messaggio sui cellulari

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It-alert Calabria

COSENZA – Il test previsto ieri, dalle 12:00 alle 13:00, di It-Alert è fallito. Nessun messaggio di allerta entro i 2 km, per la simulazione di un incidente industriale nell’area di Montalto Uffugo, è arrivato sui cellulari degli utenti. Parliamo del test del sistema nazionale di allarme pubblico, finalizzato ad informare la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, riguardava comuni di Montalto Uffugo ma anche Rende, Luzzi e Rose. Doveva essere simulato il rischio di incidente industriale rilevante nell’impianto della società Butangas sito in Montalto Uffugo.

Il test prevedeva l’arrivo, sui telefoni cellulari di tutte le persone presenti nella zona o in transito entro il raggio di almeno 2 KM, del seguente messaggio: “TEST TEST: Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. Stiamo SIMULANDO un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST.

IT-Alert: «problemi di copertura delle antenne in Calabria e Sardegna»

“Alcune criticità – ha evidenziato una del Dipartimento nazionale della Protezione Civile sono state, invece, riscontrate nella giornata di oggi durante i test relativi a un incidente industriale nelle regioni Calabria e Sardegna: i messaggi non hanno raggiunto i dispositivi presenti in due aree target. Ciò è dovuto all’assenza di antenne telefoniche nelle aree individuate. Il Dipartimento della Protezione Civile sta lavorando già da tempo con gli operatori di telefonia per adottare una soluzione operativa che attivi, in casi come questi, antenne esterne all’area target, soluzione complessa che richiederà mesi di lavoro. Questo è un classico esempio di quanto siano importanti i momenti di esercitazione in protezione civile: solo simulando un evento reale, infatti, è possibile mettere in luce le criticità su cui lavorare per avere la migliore e più efficace risposta.

Nessun problema nelle altre regioni

Effettuate con successo, invece, le prove che hanno simulato un’emergenza per rischio nucleare a Torino e per rischio industriale in aree ristrette di Toscana, Campania e Emilia-Romagna. Le simulazioni proseguiranno nei prossimi giorni di gennaio e ad inizio febbraio in aree ristrette di Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Campania, Provincia Autonoma di Bolzano, Abruzzo, Sicilia, Valle D’Aosta, Liguria, Marche e Lazio.

 

It-alert

Calabria regione capofila

La Calabria resta regione capofila, insieme a Sicilia, Toscana, Sardegna ed Emilia-Romagna, nella sperimentazione del nuovo sistema di allarme pubblico che servirà ad avvertire la popolazione di una determinata area geografica di un’emergenza climatica in arrivo o una catastrofe naturale in corso. Già operativo negli Stati Uniti e in Canda da almeno un decennio (si chiama Amber Alert ed nato all’origine per la ricerca di persone scomparse e poi implementato anche per allarmi su eventi naturali come alluvioni, terremoti, tornado e tempeste).

Il via definitivo del servizio avverrà solo dopo che sarà conclusa la fase di sperimentazione in tutte le regioni italiane. Il sistema è previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018, che ha istituito il codice europeo delle comunicazioni elettroniche in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti.

it-alert

Come funziona It-Alert

IT-alert è un servizio pubblico che, inviando messaggi sui dispositivi presenti nell’area interessata da una grave emergenza o da un evento catastrofico imminente o in corso, favorisce l’informazione tempestiva alle persone potenzialmente coinvolte, con l’obiettivo di minimizzare l’esposizione individuale e collettiva al pericolo. I messaggi viaggiano attraverso cell-broadcast. Ogni dispositivo mobile connesso alle celle delle reti degli operatori di telefonia mobile, se acceso, può ricevere un messaggio “IT-alert”.

In caso di incidente IT-Alter prevede una serie di step. Viene inviato un messaggio di allerta alle Prefettura di Cosenza che, a sua volta, provvederà a trasmettere l’allerta al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ed alla protezione civile regionale. Il Dipartimento della Protezione Civile attiverà la procedura diramando il messaggio di test IT-alert sui cellulari accesi. 

L’uso dei cell-broadcast per delimitare l’area

Grazie alla tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati all’interno di un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area il più possibile corrispondente a quella interessata dall’emergenza. Il cell-broadcast funziona anche in casi di campo limitato o in casi di saturazione della banda telefonica. I dispositivi non ricevono i messaggi IT-alert se sono spenti o se privi di campo e potrebbero non suonare se con suoneria silenziata.

Sebbene non sia necessario scaricare alcuna App per ricevere i messaggi IT-alert, in alcuni casi potrebbe essere necessaria una preventiva verifica della configurazione del dispositivo come nel caso sia stato effettuato il ripristino di un back-up o se si sta utilizzando una vecchia versione del sistema operativo.

It Alert test messaggio

Tutto questo sarò possibile perché é stata realizzata l’infrastruttura che consente la connessione tra le CBE (cell broadcast entity), ridondata su due nodi, e i CBC (cell broadcast centre) degli operatori di telefonia. Questo ha permesso inizialmente l’esecuzione di alcuni test che hanno riguardato l’implementazione tecnologica, l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati, l’analisi dei primi feedback, come avvenuto durante le esercitazioni di protezione civile “Vulcano 2022” e “Sisma dello Stretto 2022”. Un grande sforzo è sul fronte della sicurezza dei sistemi e dei processi che saranno ulteriormente controllati e verificati nei prossimi test.

Per quali eventi IT-alert sarà attivato?

Quando sarà operativo, sarà impiegato per le seguenti tipologie di rischio nel campo della protezione civile, previste al momento dalla Direttiva del 7 febbraio 2023:

  • Maremoto generato da un sisma
  • Collasso di una grande diga
  • Attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli
  • Incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica
  • Incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso)
  • Precipitazioni intense
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