Aveva denunciato la vile uccisione della povera cagnolina ai Carabinieri, ieri l’intimidazione: alle ruote della sua auto una serie di tagli.
CASTROREGIO (CS) – Si complica la vicenda della povera cagnolina Nerina, uccisa lo scorso 12 febbraio a fucilate a Castroregio. Il caso assume nuovi e inquietanti particolari: chi stava cercando di scoprire la verità e dare un nome a colui o coloro che hanno compiuto il vile gesto, proprio ieri, ha subito un atto intimidatorio. Gianluca Santagada, figlio di Tonino Santagada (sindaco di Castroregio, fino al suo decesso), denunciò ai Carabinieri la morte di Nerina, ritrovata uccisa a fucilate in una zona centrale del paese, abbandonata in un piccolo dirupo. Santagada, nonostante la cagnolina fosse ‘semi-randagia’, se ne prendeva cura quasi come fosse sua. Dopo la denuncia i Carabinieri di Roseto Capo Spulico, guidati dal Maresciallo Carafa, stavano indagando sull’accaduto. Ora a ciò si aggiunge l’intimidazione.
Ieri Santagada ha parcheggiato la sua vettura, una Suzuki Vitara, intorno alle 14.30 e, nel momento in cui è ritornato a recuperarla (intorno alle 17.30) ha ritrovato due ruote completamente squarciate da una serie di tagli. Un avvertimento a farsi da parte e lasciare cadere il silenzio sulla tremenda uccisione di Nerina? Questo non si sa, ciò che è certo è che l’intimidazione è arrivata proprio nel momento in cui Santagada ha cercato di fare luce sulla vicenda. Ora alla denuncia dell’uccisione si aggiunge quella dell’atto intimidatorio.