Area Urbana
Il processo per corruzione all’ex Prefetto di Cosenza Galeone. Slitta l’udienza di Cinzia Falcone
COSENZA – È slittata l’udienza di Cinzia Falcone, l’accusatrice e testimone chiave nel processo che vede sul banco degli imputati l’ex prefetto di Cosenza Paola Galeone (presente in aula con i suoi avvocati Di Casola e Antinucci), arrestata a Taranto a inizio gennaio del 2020 e accusata di corruzione, con il Tribunale che ha disposto l’accompagnamento coattivo per la prossima udienza della teste.
La vicenda giudiziaria della Galeone
La Galeone è finita a processo accusata di aver intascato, in un bar del capoluogo bruzio, 700 euro che aveva richiesto all’imprenditrice Cinzia Falcone, presidente dell’associazione “Animed”. La Galeone era stata denunciata proprio dalla Falcone alla polizia. Secondo l’accusa avrebbe proposto di emettere una fattura fittizia per 1220 euro con l’obiettivo di intascare la parte del fondo di rappresentanza accordato ai singoli prefetti che era rimasta disponibile alla fine dell’anno.
La Galeone sarebbe stata videoripresa dal personale della Squadra mobile di Cosenza durante la consegna da parte di un’imprenditrice al prefetto dei 700 euro. La consegna della busta contenente il denaro, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe avvenuta in un bar di Cosenza.

L’ex Prefetto di Cosenza
Accompagnamento coatto della testa della prossima udienza
L’udienza è stata rinviata perché proprio la teste principale Cinzia, ricevuto notifica il 27 novembre, ha giustificato l’impossibilità a presenziare in aula «causa pregressi impegni lavoratovi». La difesa ha evidenziato come il protrarsi del procedimento non faccia altro che aggravare la situazione dell’ex prefetto al momento «sospesa dall’attività lavorativa e costretta in una situazione di difficoltà». Il presidente del Collegio giudicante, Francesco Luigi Branda ha disposto per la prossima udienza l’accompagnamento coattivo di Cinzia Falcone motivandone la decisione: «La mancata comparizione non appare giustificata atteso che i dedotti impegni lavorativi pregressi non sono in alcun modo documentati e in ogni caso sarebbe stato prevalente il dovere connesso al suo ruolo di testimone. Per questi motivi, il Tribunale dispone l’accompagnamento coattivo per la prossima udienza». Lo stesso provvedimento è stato disposto anche nei confronti di un’altra testimone impossibilitata a presenziare perché «all’estero»
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