Calabria
Il “mare nero” nel Golfo di Lamezia: cittadini e associazioni chiedono verità e tutela
 
																								
												
												
											LAMEZIA TERME – Il 21 luglio scorso, intorno alle ore 13.00, il mare del Golfo di Lamezia ha improvvisamente assunto un colore nero intenso, creando allarme e sgomento tra turisti e cittadini presenti sulla costa. In una zona a forte vocazione turistica, con numerosi villaggi vacanze attivi, lo spettacolo si è rivelato non solo inquietante ma anche potenzialmente pericoloso per la salute pubblica. A segnalare l’episodio è Carlo Bruni, in una lettera aperta inviata alla redazione, in cui denuncia non solo il fenomeno, ma anche il silenzio delle istituzioni e l’assenza di comunicazioni ufficiali, a oltre cinque giorni dall’accaduto.
Bruni spiega di aver provveduto immediatamente alla segnalazione ai Carabinieri Forestali di Lamezia e al sito regionale “Difendi l’Ambiente”. Inoltre, già nei giorni precedenti all’episodio, era stata interessata l’Arpacal in merito ad un altro fenomeno anomalo – quello del “mare verde” – chiedendo analisi approfondite sia sulla balneabilità che sulle sostanze presenti in mare, in particolare in relazione al canalone ex Sir e all’adiacente area industriale.
“È normale – si chiede Bruni – che dopo tutto questo tempo non sia ancora stato comunicato cosa ha causato il colore nero del mare? Con che serenità possiamo invitare i nostri figli a fare il bagno in quelle acque?”. La lettera richiama alla responsabilità tutti gli enti preposti alla tutela ambientale e alla salute pubblica, in particolare l’Arpacal, che ha tra i suoi compiti istituzionali proprio quello di monitorare e garantire la qualità del mare e dell’aria. La mancanza di informazioni chiare e tempestive rappresenta, secondo Bruni, un grave danno alla fiducia dei cittadini.
“Non si tratta di una facoltà, ma di un obbligo: le autorità hanno il dovere di intervenire, informare e fare chiarezza. I cittadini hanno diritto alla trasparenza”. Per sollecitare risposte e mobilitare l’opinione pubblica, le associazioni del Golfo di Lamezia hanno organizzato un sit-in per domani, sabato 26 luglio alle ore 9:00, presso la foce del canalone ex Sir per “difendere il mare, pretendere risposte, tutelare la salute di tutti. Tutela ambientale e salute pubblica non sono negoziabili” – conclude Carlo Bruni, che invita bagnanti, residenti e turisti a unirsi alla mobilitazione.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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