Calabria
«Gravi inadempienze al Dulbecco», i sindacati chiedono le dimissioni del direttore amministrativo
 
																								
												
												
											CATANZARO – I sindacati Fials e Nursind, rappresentate rispettivamente dal segretario provinciale Dario Rizzo e dal delegato territoriale Nino Critelli, denunciano “gravi inadempienze” presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro e per questo chiedono “senza mezzi termini le dimissioni del direttore amministrativo“.
Si rivolgono a gran voce al commissario di Azienda Zero, al rettore dell’UMG di Catanzaro, al sottosegretario alla Sanità Gemmato, al commissario straordinario e all’Oiv dell’Aour Dulbecco. “Un gesto forte, motivato da una serie di gravi criticità che stanno paralizzando l’operatività dell’ente e penalizzando i lavoratori” tuonano i sindacati.
Dubetto: le criticità segnalate dai sindacati
Nonostante la nascita dell’Aour Dulbecco sia avvenuta oltre un anno fa (27/04/2023) – dicono le due sigle sindacali – e siano stati approvati il nuovo Atto Aziendale (09/05/2025) e il relativo Piano Attuativo (05/06/2025) con tempistiche ben definite, i sindacati lamentano “una totale mancanza di chiarezza e di azioni concrete su questioni fondamentali”.
Tra le problematiche irrisolte i sindacati fanno presente che nonostante un avviso di selezione interna risalente al 7 gennaio 2025, “i tempi di definizione restano ignoti, con il rischio di compromettere un’importante opportunità per i lavoratori, anche ai fini pensionistici”. A questo si aggiunge la questione dei buoni pasto e produttività, “su quali persistono ritardi nel pagamento (già segnalati a marzo 2025) e nell’incentivazione della produttività per gli anni 2023 e 2024”.
E ancora i sindacati segnalano che “non sono state attivate le progressioni verticali e non è stato definito il regolamento degli incarichi di funzione, bloccando di fatto le possibilità di crescita del personale”. Sul fronte dei contratti viene sollevata “la questione dell’annullamento in autotutela di una delibera (n. 643 del 13/06/2025) ritenuta in contrasto con le nuove normative dei CCNL Sanità 2019/2021 e 2022/2024 e con l’articolo 32 dell’Atto Aziendale stesso, in quanto la struttura aziendale non è ancora pienamente definita”.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono inoltre “la presenza di accordi di miglior favore relativi all’Istituto della Vestizione e Svestizione, richiamati esplicitamente dagli articoli 43 commi 11 e 12 del CCNL 2019/2021 e articoli 27 commi 12 e 13 del CCNL 2022/2024, che recitano: ‘fatti salvi gli accordi di miglior favore in essere’. Il mancato rispetto di tali intese aggiunge benzina sul fuoco della protesta”.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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