Area Urbana
Gli incredibili tesori di Cosenza: la Stauroteca dell’Imperatore Federico II, simbolo della città
 
																								
												
												
											COSENZA – Custodita nel Museo Diocesano di Cosenza, nel cuore del centro storico, la preziosissima Stauroteca è l’opera più significativa ed emblema della città. È tra le più importanti di tutta la Calabria: la croce reliquiario contenente un frammento della vera croce di Cristo e realizzata alla fine del XII secolo dall’opificio normanno di Palermo da un maestro costantinopolitano. Siamo davanti ad uno degli esempi più significativi di arte sacra medievale.
Il termine “Stauroteca” deriva dal greco “stauros” che significa “croce”, ed “heke” che significa “mantenere”. Il Reliquiario della vera Croce realizzato in oro sbalzato, filigrana a vermicelli, smalto, adamantini e cristallo di rocca, è un rarissimo cimelio bizantino dono alla città di Cosenza dell‘Imperatore Federico II, detto Stupor Mundi, in occasione della consacrazione della Cattedrale avvenuta il 30 gennaio 1222, ricostruita dopo il devastante terremoto nel 1184, su progetto del vescovo architetto Luca Campano.
 
La Stauroteca
La Stauroteca è una croce-reliquiario, cioè una croce contenente reliquie di santi o frammenti della Vera Croce su cui, secondo la tradizione cristiana, fu crocifisso Gesù Cristo. Questo tipo di reliquiario era molto comune nell’arte sacra medievale e rinascimentale. È formata da sottile lamine d’oro fissata su un’anima di legno adorna di filigrana opera di artisti della miniatura bizantina.
Il Cristo morente
Il verso rappresenta la crocifissione di Cristo con i piedi inchiodati, sul capo l’iscrizione greca IC-XC, monogrammi del nome Gesù Cristo. Sul braccio orizzontale le parole ICTAYPRCIC=la crocifissione. In basso sotto un sepolcro riposa Adamo, sopra la croce l’Arcangelo Gabriele e nei due laterali, a destra la Madonna e a sinistra Giovanni Battista. In basso l’altare con i simboli della passione di Cristo.
 
La Majestas Domini
Nel recto è raffigurata la Majestas Domini e si compone di cinque medaglioni: al centro Cristo in trono che con la mano destra benedice e con la sinistra regge il libro chiuson, nei rimanenti i quattro evangelisti intenti a scrivere: San Matteo in alto e San Luca in basso. A sinistra San Marco e a destra San Giovanni. Al di sotto del medaglione centrale, con l’effige di Cristo Pantocratore, in una cornice intrecciata, si trova il frammento della croce. La Croce bizantina è alta 26,2 cm e larga 20,7. I medaglioni laterali misurano 4,5 cm mentre quello centrale 5.
 
Il piedistallo tardo gotico in argento dorato, sul quale poggia la Stauroteca tramite un puntale è stato realizzato da un orafo spagnolo tra la fine del ‘400 e i primi quattro decenni del ‘500. Rappresenta due angeli associati al Crocifisso e un calice posato sullo sbalzo dei lobi laterali del piede.
 
                         
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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