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Elezioni a Rende: polemiche sugli “impresentabili”. Ziccarelli «metodologia persecutoria», Sorrentino «vado avanti»

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Elezioni a Rende: polemiche sugli “impresentabili”. Ziccarelli «metodologia persecutoria», Sorrentino «vado avanti»

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RENDE – Sono cinque i candidati consiglieri comunali finiti nell’elenco degli “impresentabili” per le prossime elezioni amministrative di Rende. Il loro nome è stato inserito nell’elenco della Commissione Antimafia, voluto pubblico diversi anni fa dal Movimento 5 Stelle. Secondo la lista stilata dalla commissione, che ha suscitato inevitabilmente polemiche e prese di posizione, a Rende gli impresentabili sono Franchino De Rango e Domenico Ziccarelli della lista “Avanti Rende libera” che appoggia Sandro Principe, Francesco Iorio della lista “Libertà in movimento” che appoggia Luciano Bonanno, Elisa Sorrentino della lista “Partecipazione” e Fabrizio Totera della lista “Progressisti Democratici” che appoggiano entrambi il candidato a sindaco Giovanni Bilotti.

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Se per 2 soli candidati al consiglio comunale l’inserimento nella lista è avvenuto perchè sono in corso delle indagini a loro carico (Per Franchino De Rango un dibattimento per il reato di bancarotta fraudolenta mentre per Francesco Iorio attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti), per altri si è trattato di una vera e propria doccia fredda: inseriti nell’elenco degli “impresentabili” solo perchè facevano parte del vecchio esecutivo Manna, sciolto per infiltrazioni mafiose, senza alcuna indagine o nessun atto a loro carico. Tutti hanno annunciato che proseguiranno nella loro corsa alle prossime elezioni.

Bilotti “Sorrentino e Totera non sono in alcun modo incandidabili”

Questa mattina sono arrivate le prime reazioni. Per quanto riguarda Giovanni Bilotti, lo stesso candidato a sindaco ha voluto precisare con fermezza che “Lisa Sorrentino e Fabrizio Totera non sono in alcun modo incandidabili. La loro presenza nella competizione elettorale è pienamente legittima, regolare e compatibile con tutte le norme previste dalla legge. Nessuna interdizione, nessuna condanna, nessun provvedimento giudiziario ostativo li riguarda”.

“Parlare di ‘impresentabilità in assenza di atti formali e concreti, e a pochi giorni dal voto – evidenzia ancora Bilotti – rischia di generare un’inaccettabile confusione nell’opinione pubblica, che va chiarita con la massima trasparenza. Essere inseriti in un elenco di “impresentabili” non equivale a essere colpevoli, né significa essere esclusi dal confronto democratico. Al contrario: la candidatura di Lisa Sorrentino e Fabrizio Totera è non solo legittima, ma necessaria, perché rappresenta quella parte di società civile che ha scelto di esporsi, metterci la faccia e lavorare per il bene comune”.

“Conosco personalmente il loro impegno, la loro rettitudine e la loro storia pubblica. La loro condotta morale, etica e politica è stata sempre improntata alla correttezza, al rispetto delle istituzioni e alla legalità. Sono professionisti e cittadini che hanno dato un contributo concreto e coerente alla vita pubblica e che meritano rispetto, non sospetti infondati”, ha sottolineato ancora Bilotti.

Ziccarelli “Commissione antimafia dovrebbe perseguire i mafiosi”

Deluso ma tira dritto invece Domenico Ziccarelli, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: “ad appena quattro giorni dal voto reiterando una metodologia persecutoria qualunquista e giustizialista, anche il mio nome è stato inserito in un elenco di cosiddetti impresentabili per la sola ragione di aver fatto parte di una giunta municipale. e giustizialista anche il mio nome è stato inserito in un elenco di cosiddetti impresentabili per la sola ragione di aver fatto parte di una giunta municipale”.

Nessuna contestazione penale nessuno osservazione sulla mia condotta che è improntata anche per tradizioni familiari e per scelta di vita al massimo rispetto delle leggi. Solo una lista di prescrizione come al tempo infausto delle dittature e dei sistemi antidemocratici. Questa cultura ha già mietuto tante vittime incappate nelle maglie di una giustizia errante e poi prosciolte ed assolte.  Vi rassicuro amiche ed amici niente cambia per la mia candidatura poiché questa segnalazione ha solo un valore oggettivo in ossequio ad una legge che andrà rivista è cambiata. La commissione antimafia dovrebbe perseguire i mafiosi e le mafie non già persone onorate che pagano per il semplice fatto di essersi messi a disposizione della propria comunità. Ringrazio di vero cuore tutti quelli che da Rende e da tutta l’Italia mi fanno pervenire messaggi di comprensione e di solidarietà”.

Anzi a maggior ragione vi chiedo di starmi vicino e se potete di aiutarmi poiché sono eleggibile e perché spero di poter continuare a servire la mia comunità senza interessi alcuno perché tutto il mondo sa che Domenico Ziccarelli ha una passione inculcata dal padre ma finora con la politica ci ha solo rimesso”.

Lisa Sorrentino “non mi piego, vado avanti”

Anche Lisa Sorrentino ha affidato ai social le sue considerazioni evidenziando che non ha alcuna intenzione di ritirarsi “In accordo con il candidato sindaco Giovanni Bilotti, che ringrazio per la fiducia e il sostegno, confermo con determinazione la mia candidatura e non ho alcuna intenzione di ritirarmi. Con sgomento e indignazione ho appreso, a soli 4 giorni dal voto, che la Commissione Parlamentare Antimafia ha diffuso un elenco di cosiddetti “impresentabili” nel quale compare anche il mio nome. Una scelta che solleva molte domande, per tempi e modalità, e che rischia di generare un clima avvelenato proprio a ridosso della consultazione elettorale”.

“Il mio inserimento in quella lista non si basa su alcun fatto, accusa o procedimento a mio carico. Non esiste nessuna indagine, nessun atto giudiziario, nessuna contestazione nei miei confronti. Il mio nome non compare nemmeno nelle relazioni prefettizie. Vengo coinvolta esclusivamente per aver ricoperto un ruolo istituzionale in una giunta comunale sciolta per presunte infiltrazioni mafiose, senza mai essere stata chiamata in causa personalmente in alcuna sede”.

Fino al 2015, la Commissione Antimafia non aveva quasi mai reso pubblici elenchi di “impresentabili”, ma a partire dal 2018, sotto la presidenza del Movimento 5 stelle , questa prassi diventa più strutturata, con controlli estesi e comunicazioni sempre più frequenti ai media. Oggi sotto la guida di Fratelli d’Italia si dà continuità. Una dinamica che, soprattutto quando non accompagnata da dati oggettivi e verificabili, rischia di sostituire la giustizia con il sospetto, alimentando quella che io definisco una deriva giustizialista”.

“Io ho sempre combattuto il giustizialismo. Non oggi, non per convenienza, ma da sempre per convinzione. Ho sempre creduto nel garantismo, nella forza del diritto, nella presunzione di innocenza come pilastro della democrazia. E oggi questa battaglia per me assume un significato ancora più profondo, perché la conduco anche per chi non ha voce, per chi subisce lo stesso trattamento nell’indifferenza generale. I tantissimi attestati di solidarietà che sto ricevendo in queste ore confermano che i miei cittadini e le mie concittadine sanno distinguere tra chi lavora per costruire e chi usa strumenti istituzionali in modo discutibile, rischiando di condizionare il voto. Ma i calabresi e le calabresi non si fanno intimidire. E io nemmeno. Rifiuto con fermezza una narrazione che vuole la Calabria prigioniera di un destino sempre uguale: corruzione, malaffare, colpa collettiva. Una narrazione che ci relega alla subalternità politica e culturale. La Calabria è anche riscatto, onestà, competenza, dignità. E io, con la mia storia, ne sono una prova concreta. A chi tenta di fermarmi rispondo con il mio impegno. A chi vuole piegarmi con il sospetto rispondo con la mia trasparenza. A chi lancia fango rispondo con il mio lavoro quotidiano”.

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