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«È ormai emergenza al pronto soccorso del Giannettasio: siamo ad un punto di non ritorno»

Ionio

«È ormai emergenza al pronto soccorso del Giannettasio: siamo ad un punto di non ritorno»

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pronto soccorso Giannettasio

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – “Il Pronto Soccorso dell’ospedale spoke Giannettasio è arrivato ad un punto di non ritorno. Servono soluzioni immediate. Ieri una ragazza soccorsa in mare dal personale del 118, a causa di un malore improvviso, dopo aver atteso tre ore su una barella all’interno del punto di primo intervento, l’unico di emergenza-urgenza lungo l’intera fascia jonica cosentina, esausta ha deciso di andare via prima che le venisse fatta la visita. Nel presidio c’era un medico con soli due infermieri mentre nell’astanteria attendevano decine di utenti indignati perché non riuscivano ad essere visitati. È solo l’ultimo degli eventi critici che, purtroppo, si continuano a verificare, ormai a cadenza quotidiana, nel nosocomio di Rossano, a causa della carenza di personale e della disorganizzazione imperante”.

È quanto denuncia l’assessore provinciale agli affari generali e al patrimonio, Adele Olivo, lanciando un appello al Commissario ad acta per la Sanità in Calabria, il Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto e al Direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, invitandoli a venire a Corigliano-Rossano per verificare di persona la situazione ed attuare tutti i provvedimenti del caso.

“Il pronto Soccorso di Rossano e, più in generale, gli ospedali spoke di Corigliano-Rossano – aggiunge – non possono essere lasciati senza personale. Soprattutto in un territorio in cui la sanità pubblica è l’unica alternativa che hanno i cittadini per curarsi e dove nell’arco di 70km il Compagna e il Giannettasio rimangono gli unici presidi ad erogare il diritto alla salute. È vergognoso e mortificante che il Pronto Soccorso, il primo e più importante punto di accesso di un ospedale, venga lasciato senza infermieri e senza medici; è avvilente che le ambulanze del 118 continuino a partire senza personale sanitario.

Raccolgo quotidianamente decine di lamentele da parte dei cittadini in preda alla disperazione perché non riescono a curarsi perché anche la più semplice tra le prestazioni è diventata un’odissea. Credo sia giunto il momento, dopo che il Commissario Occhiuto ha ridefinito il management dell’Asp di Cosenza, di riorganizzare i due ospedali cittadini, ancor più considerata l’esigenza di concedere più tempo per la realizzazione del nuovo ospedale di Insiti.

Allo spoke della Sibaritide manca un direttore sanitario di ruolo ma soprattutto vengono meno i concetti di sussidiarietà e compensazione tra i due nosocomi nonostante questi fossero già stati sanciti chiaramente dal Dca 64/2016. Questi due ospedali vanno riorganizzati subito. Basta reparti fotocopia. Che si applichi, una volta per tutte, il teorema dell’area medica e dell’area chirurgica dell’emergenza-urgenza. Non ha senso mantenere due punti di primo intervento, che formalmente funzionano per uno e tra l’altro con personale ridotto all’osso. Si abbia il coraggio – conclude la Olivo – di rimodulare i Pronto Soccorso e di attivarne uno che sappia dare risposte alla vasta utenza della Sibaritide”.

Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Giannettasio sta affrontando una situazione insostenibile a causa di una cronica carenza di personale, denunciata ripetutamente sia al commissario che alla dirigenza dell’ASP. La carenza di risorse umane ha raggiunto un punto critico che ha reso impossibile svolgere le attività quotidiane in modo efficace e garantire un’adeguata assistenza ai pazienti.

Uil: “grave situazione al pronto soccorso del Giannettasio”

“Il personale infermieristico è in prima linea, affrontando sfide e pressioni costanti. La mancanza di supporto e l’eccessivo carico di lavoro hanno raggiunto un livello insopportabile, non  ci si deve meravigliare del fatto che la settimana scorsa si sono registrate ben 11 assenze per malattia tra gli infermieri del Pronto Soccorso. Questo è un chiaro segnale che la situazione ha raggiunto un punto di rottura”. A denunciare la situazone Paolo Cretella e Walter Bloise, rispettivamente segretario generale della Uil Cosenza e subcommissario della Uil-Fpl.

“I trasferimenti di unità infermieristiche verso altri presidi (Cariati, Acri) e la mancata  sostituzione del personale indisponibile per maternità creano una situazione insostenibile. Gli infermieri hanno fatto appello ai vertici dell’ASP in numerose occasioni, richiedendo urgenti misure per risolvere la carenza di personale e migliorare le condizioni di lavoro. Tuttavia, finora le richieste d’incontro sono rimaste inascoltate e la situazione è solo peggiorata nel tempo.

Questa grave carenza di personale, con l’arrivo della stagione turistica mette a rischio la sicurezza dei pazienti e compromette la qualità dell’assistenza sanitaria fornita nel Pronto Soccorso. Gli infermieri, che si dedicano con dedizione e professionalità alla cura dei pazienti, si trovano ora in una situazione di stress e sofferenza  estreme, che mette a rischio la loro salute e il loro benessere lavorativo.

Chiediamo agli organismi responsabili dell’ASP di intervenire immediatamente per risolvere questa crisi del personale nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Giannettasio. È necessario garantire un adeguato numero di infermieri per fronteggiare l’afflusso di pazienti e assicurare una cura adeguata e sicura.

Inoltre, invitiamo il Commissario a voler convocare le rappresentanze dei lavoratori  per  prendere atto della situazione e  adottare le misure necessarie per migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri, fornendo loro il supporto e le risorse necessarie per svolgere il loro importante ruolo nel sistema sanitario.

Il personale infermieristico merita il nostro pieno sostegno e riconoscimento per l’impegno costante e l’enorme sacrificio che fanno per garantire la salute e il benessere dei pazienti. È fondamentale agire immediatamente per risolvere questa crisi e garantire che il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Corigliano- Rossano  possa fornire un’assistenza adeguata e sicura a coloro che ne hanno bisogno, superando la strutturale carenza di personale in una realtà ospedaliera che copre un territorio vastissimo della nostra provincia.

Il grido d’allarme lanciato dai lavoratori non va soffocato o represso, ma va ascoltato, perché proviene da chi tutti i giorni vive la sanità in prima linea. E’ importante vigilare sulla sofferenza dei lavoratori per non meravigliarsi poi, quando le strutture della sanità  pubblica non sono appetibili e i lavoratori   disertano concorsi e si dimettono per cercare condizioni di lavoro più serene”.

 

 

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