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È calabrese l’infermiere del 118 che a Roma ha salvato la vita a 96 ospiti di un hotel: «Non dimentico le mie radici»

Calabria

È calabrese l’infermiere del 118 che a Roma ha salvato la vita a 96 ospiti di un hotel: «Non dimentico le mie radici»

Francesca Bloise

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Danilo Lizzi

COSENZA – Il suo volto ed il suo nome sta facendo nelle ultime ore il giro dei social. Parliamo di Danilo Lizzi, l’infermiere del 118 che ha salvato la vita a quasi 100 persone in un hotel della Capitale, lunedì sera, evitando una vera e propria strage dopo una fuga di gas. Danilo è originario di Siderno. Dopo aver lavorato negli ospedali della nostra regione, da qualche tempo si è trasferito a Roma dove opera come infermiere professionale del 118.

Il giovane è intervenuto sul posto a seguito di una segnalazione che riguardava una bimba di 5 anni che si era sentita male ma mentre si trovava con lei in ambulanza sono sorti in lui dei dubbi e così ha voluto fare delle prove per capire se i suoi interrogativi fossero fondati oppure no. Ha così compreso che nell’albergo era in atto una fuga di gas e intervenendo in maniera tempestiva ha salvato la vita a tantissime persone.

Il racconto di Danilo dei minuti concitati in hotel: i dubbi e poi l’allarme

“Avevo il rilevatore di monossido che aveva suonato e, nonostante mi avessero parlato di un possibile guasto elettrico in hotel che avrebbe potuto interferire con i dispositivi elettronici e quindi giustificare quel suono, la situazione non mi convinceva ha raccontato Danilo sui social. Così prima di allertare i Vigili del Fuoco e seminare il panico, per evitare falsi allarmi, ha fatto aprire tutte le finestre della hall dell’albergo, in modo da far defluire un’eventuale concentrazione di gas.

“Dopo circa 10 minuti ho chiesto a Marco di entrare con il rilevatore: il sensore non suonava più. Questo significava che l’aria si era “ripulita” grazie alla ventilazione ha aggiunto. Si è diretto verso le camere ed il sensore è ricominciato a suonare. “Ho chiesto al padre della bambina di aprire la finestra della loro stanza e ho fatto la prova con il rilevatore: con la mano fuori dalla finestra non suonava più, dentro la stanza tornava a suonare. Lì ho avuto la certezza che la situazione fosse grave”.

È scattato così l’allarme generale: Danilo ed il suo collega in circa 30 minuti hanno evacuato 96 persone: il giovane calabrese ha percorso “cinque piani a piedi, stanza per stanza, chiamando in italiano e inglese per raggiungere anche i turisti stranieri”.

Danilo non dimetica le sue origini

Nel lungo post pubblicato sui social per raccontare l’accaduto e fare chiarezza, Danilo lascia spazio anche alla sua amata Calabria ed in chiusura precisa: Non dimentico, infine, le mie radici. Sono ancora in aspettativa dall’ospedale di Locri, in Calabria. Molta della mia formazione sanitaria è nata lì, in un territorio spesso denigrato, ma che mi ha insegnato come con meno risorse si possa fare ancora di più”.

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