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Diatriba Cosenza-Rende su ospedale, Mario Occhiuto «la vera sfida è la visione urbana, non il campanile»

Area Urbana

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Diatriba Cosenza-Rende su ospedale, Mario Occhiuto «la vera sfida è la visione urbana, non il campanile»

L’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto invita a superare il campanilismo, puntando su una visione condivisa che metta al centro efficienza sanitaria, integrazione con l’Università e sviluppo urbano sostenibile

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Nuovo Ospedale di Cosenza

COSENZA – «Sul nuovo ospedale universitario bisogna unire, non dividere». L’ex sindaco di Cosenza Mario Occhiuto interviene nel dibattito che in queste ultime settimane sta animando la città e l’area urbana, sottolineando la necessità di superare logiche campanilistiche e di guardare alla questione con una prospettiva strategica. Secondo Occhiuto, interpretare lo spostamento del nosocomio come uno “scippo” a Cosenza è una visione miope: «Parliamo di un’unica area urbana che condivide servizi, storia e futuro – afferma – e l’ospedale hub serve un territorio vasto, ben oltre i confini comunali».

Realizzare il nuovo ospedale nel minor tempo possibile

L’ex primo cittadino ricorda inoltre come molti dei critici fossero gli stessi che mesi fa hanno ostacolato il referendum per la città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, sottolineando che solo una visione condivisa può garantire crescita, investimenti e servizi efficienti. Dal punto di vista sanitario, Occhiuto evidenzia che la priorità è realizzare l’ospedale nel minor tempo possibile, con criteri tecnologici e organizzativi moderni, sottolineando come la vicinanza all’Università della Calabria rappresenti un valore aggiunto per formazione, ricerca e integrazione clinica.

Nuovo Ospedale di Cosenza3

Il progetto urbanistico “ospedale nel parco, parco nella città”

Sul piano urbanistico, Occhiuto ricorda la sua precedente proposta: costruire il nuovo ospedale sul vecchio sito, estendendolo fino al Mariano Santo, con un investimento stimato di circa 500 milioni di euro e un modello di “ospedale nel parco, parco nella città”, capace di integrare sanità, formazione e spazi verdi. L’ex sindaco spiega come il progetto prevedesse il restauro del complesso storico del 1939, la demolizione dei corpi edilizi obsoleti e la creazione di percorsi pedonali e ciclabili che collegassero il polo ai quartieri e al centro cittadino, realizzando un’opera di architettura umanistica fondata sulla qualità della vita e sull’armonia con il paesaggio urbano.

Collocazione a Rende e integrazione con l’Unical

Secondo Occhiuto, la scelta attuale di collocare l’ospedale a Vaglio Lise, in un’area dominata da cubi di cemento, sposterebbe comunque l’asse urbano verso nord e depaupererebbe la zona sud della città, mentre una collocazione a Rende favorirebbe l’integrazione con il polo universitario e scientifico, dando senso e prospettiva al progetto per tutta l’area metropolitana.

 

La stoccata a Caruso  “dal verde al traffico”

Infine, l’ex sindaco esprime rammarico per la visione urbana che la città sembra aver perso: «Negli anni passati avevamo immaginato Cosenza come una città più umana, più verde, con parchi lineari, piste ciclabili, percorsi pedonali e attrattori culturali capaci di richiamare visitatori da tutta Europa. Oggi molte opere non sono state completate o sono state modificate e si è tornati a privilegiare il traffico veicolare rispetto alla mobilità sostenibile e agli spazi pubblici».  Occhiuto conclude riconoscendo il merito della Regione nella scelta di collocare l’ospedale vicino all’Università, sottolineando che almeno in questo caso si ritrova una logica di visione e futuro basata sull’integrazione tra ricerca, conoscenza e salute.

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