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Derby Catanzaro-Cosenza, l’appello alle tifoserie: «date prova di maturità»

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Derby Catanzaro-Cosenza, l’appello alle tifoserie: «date prova di maturità»

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Antoniozzi-Mancuso-tifosi

CATANZARO – “Lo sport è un linguaggio universale che unisce le persone al di là delle differenze di provenienza, età e opinioni. E’ positivo l’orgoglio nei confronti della propria squadra che il calcio suscita, alla condizione che i  tifosi vivano l’evento sportivo nel rispetto delle regole e degli avversari”.

A dirlo il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso per la partita che si disputerà domenica 26 novembre alle 16:15: “Il derby Catanzaro-Cosenza, in programma domenica 26 novembre allo stadio ‘Nicola Ceravolo’, partita che torna dopo ben 33 anni in Serie B, non può che essere una giornata di sport e il calcio elemento centrale di unione e promozione di valori positivi e costruttivi”.

Inoltre: “Ci sarà un grande spettacolo in campo tra due società che, nel corso delle tredici giornate finora disputate, hanno dimostrato di poter affrontare da protagoniste il campionato di serie B.  Ci aspettiamo una domenica di sport completa, passionale, colorata, popolare, all’insegna della civiltà e della correttezza. La Calabria calcistica è attesa da un’importante esame di maturità”.

Antoniozzi: “Sia solo una partita di calcio”

“Rinnovo l’appello a che Catanzaro – Cosenza sia solo una partita di calcio: ogni altra cosa sarebbe inaccettabile”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, a proposito del derby calcistico di serie B che si giocherà domenica prossima nel capoluogo.

“Churchill diceva che noi italiani andiamo allo stadio come se fosse una guerra – aggiunge Antoniozzi – ma veramente non ne possiamo più di violenza, figuriamoci per una partita di calcio. Noto e Guarascio sono due ottimi presidenti che hanno costruito quest’anno due squadre forti. Ci saranno 750 tifosi della mia città e mi auguro che tutto avvenga secondo quello che è il calcio. La Calabria è chiamata a dare prova di maturità minima, perché anche paventare eventi che vadano al di là degli sfottò è inammissibile”.

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