Provincia
Dai circoli di Cosenza il ‘No’ dei dem all’autonomia differenziata di Calderoli
 
																								
												
												
											CASTROVILLARI (CS) – Ha avuto inizio due giorni fa, alla sala consiliare del Comune di Castrovillari, la programmata serie di incontri nei circoli della provincia di Cosenza del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua. Al centro del dibattito l’autonomia differenziata per come elaborata dal ministro Calderoli, con tutti i rischi per le Regioni del Sud e le tante criticità legate alla “multiutility” regionale in materia di gestione di risorse idriche e rifiuti. L’iniziativa molto partecipata ha registrato anche la presenza dei sindaci dei Comuni di Castrovillari, Acquaformosa, Civita e Frascineto.
Nel corso del suo intervento il capogruppo Bevacqua ha ringraziato il circolo Pd e il suo segretario Fazio per aver accolto tempestivamente l’appello per una discussione sui temi sopra citati e che dovranno caratterizzare sempre di più il dibattito politico nelle prossime settimane, in quanto con la proposta Calderoli non si può scherzare, poiché rischia di mettere in discussione la tenuta stessa del Paese.
«No alla legge Calderoli se non ci sono eguali dirittii»
«Senza l’effettiva uguaglianza dei diritti dei cittadini italiani a prescindere dalla Regione in cui vivono – ha detto Bevacqua – non si può parlare di autonomia differenziata. Senza garantire in ugual misura il diritto alla salute, all’istruzione e alla mobilità per ogni cittadino del Nord e del Sud non si può nemmeno immaginare di potere discutere o modificare la proposta del ministro Calderoli.
Siamo rimasti sorpresi e meravigliati del voto favorevole del presidente Occhiuto, in sede di Conferenza delle Regioni, in quanto più volte avevamo sentito durante i suoi interventi affermazioni  importanti sulla difesa quali degli interessi dei calabresi. Così non è stato e durante l’ultima seduta di Consiglio regionale – spiega ancora Bevacqua – abbiamo denunciato con forza e determinazioni questo suo egoismo politico e non adeguato al suo ruolo di rappresentante di tutti i calabresi».
 
                        
 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
											 
		
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